8 AGOSTO - Nelle zone orientali di Gaza, la gente ha imboccato al contrario la strada percorsa tre giorni fa: da casa sta tornando nei rifugi. Per molti la guerra sembrava finita, stamattina invece con angoscia hanno appreso che i negoziati al Cairo si erano interrotti senza risultato.
Lui racconta che vorrebbe affittare uno o due appartamenti per la famiglia non appena tutto sara' finito, ma ha bisogno di aiuto. Con tre figli e cinque figlie, cinque di questi gia' sposati, Osama condanna Israele per tutti i problemi di Gaza: il blocco imposto sette anni fa, nessun lavoro, nessun materiale da costruzione, confini e valichi chiusi. Lui vuole che i negoziati portino all'apertura dei valichi e alla rimozione dell'assedio. Questa mattina le strade del centro di Gaza erano completamente vuote e i negozi chiusi: non solo perchè è venerdì e giorno di festa, ma anche per il fallimento dei negoziati al Cairo. La gente racconta di aver paura ad andare al mercato: solo i supermercati e i forni sono aperti. Attorno alle scuole dell'Unrwa molti si riuniscono per raccontarsi cosa è successo nei loro quartieri. La gente nei rifugi é frustrata e delusa: bagni sporchi, classi sovraffollate, malattie della pelle si diffondono tra i ragazzini e le persone anziane. Ma soprattutto ha paura di un secondo round di violenza che potrebbe durare per molto tempo. Quelli che hanno ancora casa temono di vederla distrutta se i combattimenti riprenderanno. E non hanno scelta: gli appartamenti da affittare sono spariti il primo giorno di guerra ed e' molto difficile trovare un posto dove stare oltre al di fuori delle scuole.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it