23 LUGLIO - Aerei a terra, a Tel Aviv aeroporto fantasma (di Massimo Lomonaco) - Il Ben Gurion è un aeroporto sospeso che funziona a un decimo delle sue possibilità. I razzi lanciati da Hamas dalla Striscia, caduti a pochi chilometri dallo scalo, hanno spinto da ieri le compagnie aeree internazionali, Alitalia compresa a sospendere per ora i propri operativi sullo scalo, nonostante Israele abbia più volte detto che l'aeroporto, grazie ai suoi sistemi di controllo, sia sicuro.
18 LUGLIO - A Eshkol, a un passo da Gaza tra razzi e allarmi (di Virginia Di Marco) - Basta spingere lo sguardo un po' più in là per vedere una colonna di fumo nero che sale da Khan Yunis, città nel sud di Gaza. L'aria è scossa dai colpi di artiglieria pesante che l'esercito israeliano sta sparando dentro la Striscia. La sede del Consiglio regionale di Eshkol, nel sud d'Israele, e' a quattro chilometri da Gaza. Dall'inizio del conflitto, in quest'area di circa 30mila ettari sono caduti quasi 500 ordigni: vale a dire, due terzi dei missili sparati finora contro il territorio israeliano. "Tra Israele e Gaza - spiega Chain Jelin, sindaco del Consiglio regionale - c'è un confine di 60 chilometri, 40 dei quali rientrano nella nostra giurisdizione". Di conseguenza, i 14mila abitanti di quest'area, in larga maggioranza agricoltori di patate e spinaci, si trovano, loro malgrado, in prima linea. Su 32 centri abitati, quasi la metà dista meno di sette chilometri da Gaza. "Per noi la guerra è iniziata già il 27 giugno", afferma il sindaco: grafico alla mano, dimostra che, tra il 27 giugno e l'inizio dell'operazione 'Margine Protettivo' (8 luglio), dalla striscia palestinese sono stati sparati su quest'area in media dieci missili al giorno. "Ma il primissimo razzo risale al marzo 2001: da allora siamo sotto tiro". In tempo di escalation, come l'attuale, le autorità locali gestiscono le emergenze da una 'war room', la stanza della guerra. I collegamenti con esercito, polizia, ospedali e scuole sono costanti. Ciascun residente può essere contattato via Sms; sul campo, dislocate in vari punti della regione, ci sono speciali unità pronte a intervenire ovunque serva. "Dal 2006 - aggiunge il sindaco - lo Stato ha investito 1.1 miliardi di dollari per fortificare questa regione". Tra le spese di protezione spiccano quelle per fornire un rifugio anti-bomba a ogni famiglia. Boaz Kretschmer, impiegato del Consiglio regionale, ammette tra le righe che qui, così vicini alla Striscia, l'Iron Dome (il sistema anti-missile che protegge il Paese) è meno efficace che nel resto d'Israele. La casa sventrata ieri da un razzo a Ein HaShlusha, uno dei villaggi dell'area, parla da sola. "La proprietaria ha 84 anni", racconta Dani Cohan, capo della locale squadra di emergenza. "I suoi figli l'avevano appena trasferita in un luogo più sicuro, fortunatamente". Come lei, molti altri anziani, disabili e bambini sono stati costretti a lasciare la zona negli ultimi giorni. Le strade sono semideserte. Ma qualcuno ha lasciato un messaggio: su un cartello si legge 'Forti all'interno, vincitori in prima linea'.
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