Un allarme attentati in tutte le capitali europee tra Natale e Capodanno arriva dall'Austria nel giorno in cui la procura di Sarajevo annuncia di aver sventato un attacco che puntava a uccidere almeno cento persone la notte di capodanno. Allerta altissima dunque proprio mentre il capo dell'Isis torna a far sentire la sua voce.
E proprio una bomba volevano utilizzare gli 11 estremisti arrestati a Sarajevo e vicini all'Isis. Pensavano di piazzarla sotto l'auto della polizia o in un luogo affollato per Capodanno e come ha detto il procuratore antiterrorismo, puntavano ad uccidere "più di cento persone". Parole che si incrociano con quelle pronunciate da al Baghdadi, che si è rifatto vivo con un messaggio audio di 24 minuti di cui non è possibile verificare l'autenticità ma che è stato diffuso da siti e account twitter già usati in passato per rilanciare le minacce dell'Isis. "Siate fiduciosi - ha affermato il 'Califfo' - che Dio garantirà la vittoria a coloro che lo adorano, e ascoltate la buona notizia che il nostro Stato è forte. Più si intensifica la guerra contro di esso, più si fa puro forte". Al Baghdadi, più volte dato per morto o ferito in notizie circolate nell'ultimo anno e sempre smentite, passa poi a minacciare Israele. "La Palestina - afferma - non sarà la vostra terra né la vostra casa ma il vostro cimitero. Allah vi ha raccolto in Palestina perche' i musulmani vi uccidano''. Il Califfo se la prende infine con l'Arabia Saudita, che recentemente ha dato vita a una coalizione di Paesi islamici contro il terrorismo. "Se fosse una coalizione islamica - dice Al Baghdadi - si sarebbe dichiarata libera dai suoi padroni ebrei e crociati e avrebbe fatto dell'uccisione degli ebrei e della liberazione della Palestina il suo obiettivo". Intanto arriva quello che potrebbe essere un duro colpo ai negoziati di pace sulla Siria ancora prima del loro inizio a Ginevra, il mese prossimo, con l'uccisione avvenuta ieri in un raid nei pressi di Damasco di Zahran Allush, leader della principale organizzazione ribelle islamista nella regione. Forte di 20 mila miliziani e sostenuta dall'Arabia Saudita, l'organizzazione è nemica dell'Isis, ma si ispira pur sempre ad un'ideologia fondamentalista ed è accusata di violenze contro gli alawiti, seguaci della stessa setta sciita del presidente Bashar al Assad. "L'attacco è un tentativo di far fallire gli sforzi dell'Onu per una soluzione politica", ha affermato oggi in un comunicato la Coalizione nazionale delle forze rivoluzionarie e dell'opposizione.
Isis. Vienna: 'Allarme attentati nelle capitali Ue'
Sventato attacco a Sajevo. Al-Baghdadi: il Califfato resta forte nonostante gli attacchi della coalizione internazionale contro l'Isis