Due civili sono stati uccisi, tra cui un bambino, in diversi bombardamenti governativi della Ghuta orientale stamane, in violazione della 'pausa umanitaria' di cinque ore ordinata dal presidente russo Vladimir Putin. Lo afferma l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), aggiungendo che altre 16 persone sono rimaste ferite. Non si hanno per ora notizie su eventuali altri bombardamenti seguiti alla fine delle cinque ore di 'pausa umanitaria', alle 14 (le 13 ora italiana).
Secondo fonti citate dall'Ondus, le forze governative hanno colpito con quattro proiettili di artiglieria la cittadina di Jisrayn, uccidendo due persone, tra le quali appunto un bambino, e ferendone altre sei. Dieci feriti sono invece segnalati a causa di due raid sulla cittadina di Kafr Batna. Sempre secondo l'Ondus salgono così a 570, di cui 142 minorenni tra bambini e adolescenti, il numero dei civili uccisi nei bombardamenti governativi sulla Ghuta a partire dal 18 febbraio scorso.
In mattinata le forze governative avevano accusato gli insorti di avere colpito con almeno cinque colpi di mortaio il valico di Al Wafidin, che dalla Ghuta porta verso il territorio controllato dall'esercito, per impedire il passaggio ai civili che avessero voluto lasciare l'enclave assediata. L'agenzia Sana riferisce inoltre che sei persone sono state ferite, di cui una donna in modo grave, da tre razzi lanciati dalle forze ribelli sulla cittadina di Jamarana, in mano alle forze governative.
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