Evento di portata archeologica storica in Polonia, dove i ricercatori del Museo nazionale di Varsavia hanno scoperto la prima mummia al mondo di una donna egizia incinta, oggetto di un articolo pubblicato sul Journal of Archeological Science. Si è pensato a lungo che la mummia, portata per la prima volta in Polonia nel 1826, fosse quella di un sacerdote, ma il progetto lanciato nel 2015 su reperti custoditi nel museo della capitale polacca ha rivelato la loro appartenenza ad una donna di alto rango sociale vissuta nel I secolo A.C. e dall'età tra i 20 e i 30 anni.
Tutto è partito dopo una scansione che ha rivelato un piccolo piede. Marzena Ożarek-Szilke, antropologa e archeologa alla facoltà di Archeologia dell'Università di Varsavia, aveva infatti già riassunto le ricerche condotte assieme ai suoi colleghi - con i quali si preparava a presentare i risultati per la loro pubblicazione - quando a un certo punto, come ha dichiarato all'agenzia di informazione polacca PAP, "con mio marito Stanisław, un archeologo egiziano, abbiamo dato l'ultima occhiata alle immagini e ne abbiamo notato una familiare per genitori di tre bambini nel ventre della donna deceduta: un minuscolo piede".
Nel corso della sua ricerca, il team di esperti ha rivelato alcuni indizi interessanti. Usando la tomografia computerizzata, che permette la mancata rimozione delle bende della mummia, i ricercatori hanno scoperto che il cadavere aveva una struttura scheletrica delicata, e un'analisi più dettagliata li ha convinti che il corpo fosse femminile, data l'assenza del pene.
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