Medio Oriente

Libano, l'Onu cessa distribuzione combustibile agli ospedali

Intervento di emergenza una tantum, 'ora tocca al governo'

Redazione Ansa

Dopo sei mesi di sostegno diretto alle strutture pubbliche e private del Libano, paese al collasso economico e dove regna la carenza di beni di prima necessità, le Nazioni Unite hanno annunciato nelle ultime ore la fine del programma, durato sei mesi, di consegna di combustibile a ospedali e aziende idriche per alimentare i generatori di corrente, in "una delle maggiori operazioni di fornitura di servizi di carburante al mondo".
    "Abbiamo consegnato l'ultima goccia di carburante", ha detto Najat Rochdi, coordinatore umanitario dell'Onu. Dal settembre alla fine di marzo scorsi il Programma alimentare mondiale (Wfp), il Fondo dell'Onu per l'infanzia (Unicef) e l'Ufficio di coordinamento umanitario dell'Onu (Ocha) hanno distribuito 10,4 milioni di litri di carburante a 350 strutture idriche e 272 strutture sanitarie in tutto il Libano.
    Il programma era stato lanciato nell'agosto 2021 per "tentare di alleviare le sofferenze delle persone causate dalla carenza di carburante e dalle interruzioni di elettricità".
    Si è trattato di un intervento di emergenza e una tantum, finanziato con circa 8 milioni e mezzo di dollari, donati dall'estero per quella che Rochdi ha definito "una delle maggiori operazioni di fornitura di servizi di carburante al mondo".
    L'alto rappresentante Onu in Libano ha espresso preoccupazione per gli effetti della crisi energetica sui servizi essenziali e sul benessere delle persone. "Faccio appello al governo libanese perché trovi una soluzione sostenibile a questo problema...le persone più vulnerabili hanno bisogno di una qualche forma di assistenza e protezione", ha affermato Rochdi. 
   

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