Medio Oriente

Fuggita dall'Iran in Turchia, 'la protesta non si fermerà'

Dieci anni fa fu arrestata dalla polizia morale come Mahsa Amini

Redazione Ansa

"Questa lotta durerà a lungo. Il popolo vuole un cambiamento, vuole la fine di questo regime che ha rovinato il nostro Paese e la nostra storia". Lo ha detto all'ANSA Samira - nome di fantasia -, iraniana quarantenne fuggita negli scorsi anni a Istanbul, parlando delle proteste in corso da quasi tre mesi nel suo Paese. "I miei coetanei dicevano sempre di sì, sì al velo, sì alle regole, sì alla Repubblica islamica. Le nuove generazioni non vogliono che siano altri a decidere quello che devono fare, c'è una nuova consapevolezza nella società e penso che la protesta non abbia ancora perso la sua energia", dice Samira, che a Istanbul lavora come insegnante di lingua persiana, ricordando l'emozione che ha provato quando ha letto delle proteste esplose dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne che era stata messa in custodia perché non portava il velo in modo corretto.
    "Quando ho sentito delle proteste per Mahsa, non potevo credere che stesse succedendo davvero. Ho ricordato che oltre 10 anni fa mi ero ritrovata in una situazione simile alla sua, la polizia morale mi aveva detenuta con violenza perché ritenevano che non portassi il velo in modo corretto e se mi avessero uccisa credo che nessuno avrebbe protestato", dice Samira, aggiungendo che gli annunci sul possibile scioglimento della polizia morale sono, dal suo punto di vista, soltanto un modo per calmare la popolazione e tentare di fermare la protesta.
   

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