Medio Oriente

Caterina sfida i tabù, prima imprenditrice occidentale in Oman

Ha fondato 'Tricolore', la ceramica italiane per case di Muscat

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 FEB - Da giornalista in una agenzia di comunicazione a Roma a imprenditrice in Oman dove ha creato dal nulla 'Tricolore' una impresa che conta 11 dipendenti e 3 collaboratori: è la storia di Caterina Carannante, 45 anni, nata a Napoli e oggi a capo di una azienda che fattura in media un milione di euro l'anno.
    "E' stata sicuramente una sfida emozionante - racconta - lanciarmi poco più che trentenne nel mondo dell'imprenditoria in un paese arabo che all'epoca presentava decisamente molte più barriere all'ingresso, soprattutto per una donna. Ho costituito la società a dicembre del 2011 e, come da procedura, ho presentato domanda al ministero omanita del Lavoro per un visto di lavoro come direttore dell'azienda. Diverse settimane di attesa dopo, la mia domanda è stata respinta, non per discriminazione ma semplicemente perchè era la prima volta che il ministero si trovava di fronte ad una richiesta da parte di una donna occidentale per ricoprire un incarico di quel tipo. In generale però il mio essere donna non ha mai rappresentato un ostacolo. Anzi, in alcuni momenti mi sono sentita una minoranza privilegiata, ancora più supportata da un popolo per sua natura molto cordiale nei confronti degli stranieri".
    'Tricolore' è l'unico showroom in Oman interamente dedicato alla ceramica Made in Italy, la gran parte arriva dal distretto di Sassuolo. "Nati inizialmente come società di consulenza, siamo poi entrati nel mondo della distribuzione, concentrandoci in particolare sui prodotti Made in Italy della filiera dell'interior design. Nel 2018 abbiamo infine lanciato "Tricolore Italian Tiles", inaugurando il primo showroom interamente dedicato alla ceramica italiana. Ad oggi, abbiamo importato dall'Italia e fornito in Oman oltre trecentomila metri quadri di piastrelle, destinati a progetti residenziali, turistici e commerciali", afferma l'imprenditrice. (ANSA).
   

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