Medio Oriente

Netanyahu, 'voglio l'accordo sugli ostaggi, Hamas riduca pretese'

Hamas, 'a Netanyahu non interessa raggiungere un accordo'

Redazione Ansa

"Stiamo lavorando un accordo per gli ostaggi. Voglio arrivare a un'intesa e apprezzo gli sforzi degli Stati Uniti. Non so se la raggiungeremo ma se Hamas riducesse le sue richieste deliranti per tornare alla realtà, allora un accordo ci sarebbe". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista a Cbs.

"Le parole di Netanyahu dimostrano che non è preoccupato dal raggiungere un accordo" sugli ostaggi. Lo ha detto a Reuters il funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri, commentando le dichiarazioni del premier israeliano a Cbs. Zuhri accusa inoltre Netanyahu di voler "proseguire le trattative sotto i bombardamenti e il bagno di sangue" dei palestinesi.

I negoziati per arrivare a un accordo sugli ostaggi e una pausa nella guerra a Gaza sono ripresi a Doha tra "esperti degli Usa, dell'Egitto, del Qatar e di Israele" e anche "rappresentativi di Hamas". Lo hanno fatto sapere media egiziani, ripresi da quelli israeliani. "I colloqui - ha spiegato Al-Qahera News - sono una continuazione di ciò che è stato discusso a Parigi e saranno seguiti da altri incontri al Cairo". Israele ha deciso ieri notte, dopo l'approvazione del Gabinetto di guerra, di inviare la delegazione a Doha. 

I colloqui a Parigi tra Usa, Israele, Egitto e Qatar, hanno trovato un "terreno di intesa" su un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas e per un nuova tregua a Gaza. Lo ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan in un'intervista a Cnn. "Si lavora e speriamo che nei prossimi giorni si possa arrivare al punto di un accordo finale", aggiunge Sullivan.

Un uomo è gravemente ferito dopo essersi dato fuoco davanti all'ambasciata israeliana a Washington. L'incidente è avvenuto poco prima delle 13, ore 19 in Italia. Lo riportano i media americani, sottolineando che è l'uomo è in ospedale in condizioni critiche.

L'aviazione israeliana ha colpito ieri due obiettivi situati lungo la linea di confine fra Gaza e l'Egitto, a ridosso del cosiddetto Asse Filadelfia, cosa che ha destato forte spavento a Rafah fra gli sfollati palestinesi che hanno eretto le tende in quella zona. La radio militare israeliana ha spiegato che gli obiettivi colpiti erano l'imbocco di un tunnel di contrabbando scavato sotto al confine ed un magazzino di armi di Hamas. Al momento non si ha notizia di vittime in quegli attacchi.

 Le truppe israeliane proseguono inoltre nell'offensiva nel sud di Gaza, in particolare a Khan Yunis. Lo ha fatto sapere il portavoce militare segnalando che "durante gli sforzi per evacuare la popolazione civile dalle zone di combattimento, i soldati hanno identificato e catturato terroristi che cercavano si sfuggire nascondendosi tra i civili". Secondo la stessa fonte, a Khan Yunis sono stati "uccisi terroristi e localizzate armi". Operazioni anche nel centro di Gaza dove l'Idf, soprattutto a Zaitun, quartiere occidentale di Gaza City dove "sono stati uccisi diversi terroristi".  

Video Gaza, l'esercito israeliano mostra gli attacchi nella Striscia

 

Intanto,  una fonte palestinese ha riferito a Sky News Arabia che è probabile che il governo del primo ministro dell'Autorità Palestinese (Anp) Mohammed Shtayyeh potrebbe dimettersi a breve per favorire un nuovo governo palestinese di tecnici entro la fine di questa settimana. Secondo l'emittente, questi sviluppi rafforzano le notizie secondo cui Hamas avrebbe accettato, la settimana scorsa, la formazione di un governo tecnico la cui missione è ricostruire Gaza e ripristinare la sicurezza dopo la guerra. Fonti di Sky News Arabia suggeriscono che il capo del Palestine Investment Fund, Muhammad Mustafa, sarebbe incaricato di formare il governo. 

E una fonte di Hamas, citata da Al Jazeera come "importante", ha affermato oggi che il clima di ottimismo sul raggiungimento dell'accordo per un possibile scambio di prigionieri non riflette la realtà. Confutando così quanto era emerso di recente sui "progressi" nei negoziati tali da poter consentire il raggiungimento di un accordo prima del mese di Ramadan. 

Delegazione israeliana in partenza per il Qatar per i colloqui sugli ostaggi

 Una delegazione israeliana partirà per il Qatar per proseguire i colloqui sul rilascio degli ostaggi e una possibile tregua a Gaza. Lo ha deciso, secondo i media, il Gabinetto di guerra dopo aver esaminato il contenuto dei colloqui di mediazione di Parigi avuti con gli Usa, l'Egitto e lo stesso Qatar. 

 Le truppe israeliane proseguono intanto nell'offensiva nel sud di Gaza, in particolare a Khan Yunis. Lo ha fatto sapere il portavoce militare segnalando che "durante gli sforzi per evacuare la popolazione civile dalle zone di combattimento, i soldati hanno identificato e catturato terroristi che cercavano si sfuggire nascondendosi tra i civili". Secondo la stessa fonte, a Khan Yunis sono stati "uccisi terroristi e localizzate armi". Operazioni anche nel centro di Gaza dove l'Idf, soprattutto a Zaitun, quartiere occidentale di Gaza City dove "sono stati uccisi diversi terroristi". 

Gli Houthi annunciano un attacco a una petroliera Usa nel Mar Rosso

 Il portavoce militare degli Houthi, gruppo yemenita legato all'Iran, Yahya Saree ha reso noto che "un'operazione militare ha preso di mira la petroliera americana Torm Thor nel Golfo di Aden con diversi missili". Lo riporta Al Masirah, emittente di proprietà degli Houthi. Saree ha aggiunto che "alcune navi da guerra americane nel Mar Rosso sono state prese di mira con diversi droni". Il comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) afferma che il cacciatorpediniere Uss Mason ha abbattuto un missile balistico antinave lanciato nel Golfo di Aden dagli Houthi che probabilmente aveva come obiettivo la petroliera. 

Iran: 'Teheran e Hamas si oppongono alla soluzione a due stati'

 "Il popolo di Gaza ha annunciato al mondo, con la sua resistenza e unità, che la coesistenza con il regime sionista non è possibile", ha dichiarato il comandante delle Guardie rivoluzionarie Hossein Salami, in relazione alle proposte internazionali sulla creazione di due Stati israeliano e palestinese per porre fine alla crisi, a cui Teheran e Hamas, sostenuto dall'Iran, si oppongono. "I sionisti cercano di ottenere la vittoria uccidendo bambini, donne e persone indifese, ma la vittoria divina sarà del devoto popolo di Gaza, che non ha rinunciato alla resistenza nell'attuale guerra", ha aggiunto Salami, citato da Mehr. 

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