(ANSA) - ROMA, 31 LUG - Ismail Haniyeh aveva 62 anni e dal
2017 era il capo politico di Hamas. Era nato in un campo
profughi di Gaza, da genitori fuggiti dalla città di Asqalan
dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948.
Da giovane aveva studiato all'istituto al-Azhar e si era
laureato in letteratura araba all'Università islamica di Gaza.
Nel 1983 aderì al Blocco Studentesco Islamico, considerato un
precursore di Hamas. Ha scalato i ranghi del movimento
diventando stretto collaboratore del co-fondatore, il defunto
sceicco Ahmed Yassin.
Haniyeh è stato in carcere in Israele a seguito delle
manifestazioni di protesta nel 1987 e nel 1988: Nel 1992 è stato
nuovamente arrestato e deportato assieme ad altri nel sud del
Libano, tornando poi a Gaza: Inoltre è sfuggito a vari
attentati. Nel 1993 è tornato a Gaza diventando preside
nell'Università Islamica.
La sua carriera politica lo ha visto occupare il ruolo di Primo
ministro dell'Autorità nazionale palestinese dal 2006 al 2007. A
causa delle forti tensioni interne - tra Abu Mazen e Hamas - fu
quindi incaricato di costituire un governo di unità nazionale
che però ebbe vita breve e si concluse con la presa della
striscia di Gaza da parte di Hamas. Era sposato e aveva avuto 13
figli, tre dei quali sono stati uccisi durante un raid
israeliano all'inizio dell'anno. (ANSA).
IL PROFILO: Tra politica e esilio, Haniyeh una vita in fuga
Dal 2019 viveva in Qatar. Fu deportato in Libano