(di Mauretta Capuano)
(ANSA) - BRUXELLES, 11 GIU - Cosa possono fare gli adulti per
entrare nel silenzio di noi adolescenti? Come è nato il
personaggio di Amanda? Come si lasciano dei buoni ricordi?
Curiosi ed emozionati, alcuni studenti - tra cui i dieci giurati
del Premio Strega Giovani vinto quest'anno da Donatella di
Pietrantonio - hanno incontrato l'11 giugno i sei finalisti del
Premio Strega 2024 alla Scuola Europea IV di Bruxelles. I
ragazzi e le ragazze dei corsi di scuola secondaria, dagli 11 ai
17 anni, che si trova a nord della città, hanno letto pagine dei
libri di Donatella Di Pietrantonio, Dario Voltolini, Raffaella
Romagnolo, Paolo Di Paolo e Tommaso Giartosio e si sono
confrontati con le storie raccontate ne L'età fragile (Einaudi),
in Invernale (La nave di Teseo), Chi dice e chi tace (Sellerio),
Aggiustare l'universo (Mondadori), Romanzo senza umani
(Feltrinelli) e Autobiogrammatica (minimum fax), di cui hanno
discusso per mesi fra loro.
"La scelta è avvenuta in classe. C'è un confronto su ogni
libro e poi in base alla valutazione soggettiva abbiamo scelto
il romanzo. Ogni giurato ha un gruppo dietro e due aiutanti" ha
spiegato uno dei ragazzi che fa parte della giuria. "Gli
studenti ricevono i libri in formato elettronico all'indomani
della selezione della dozzina che quest'anno è stata annunciata
ad aprile e hanno tempo di votare fino ai primi di giugno" ha
spiegato il direttore del Premio Strega, Stefano Petrocchi.
In questa edizione erano 103 le scuole secondarie superiori
distribuite in Italia e all'estero a comporre la giuria di
ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni, tra cui la Scuola
Europea IV di Bruxelles, e "collaboriamo con 35 Istituti
Italiani di Cultura" ha spiegato. "Gli allievi delle scuole
europee sono fortunati perché crescono in un ambiente
multiculturale. In giardino e nei corridoi vediamo studenti che
parlano in tutte le lingue. Sono lontani dal flusso vivo della
lingua madre, ma hanno un'ampia serie di vantaggi che
compensano" ha detto in collegamento il vice ispettore delle
Scuole Europee Giuseppe Fiora in rappresentanza dell'Ispettrice
nazionale Diana Saccardo. "Ma la lingua madre deve essere curata
e vivere e crescere insieme a noi ed è grazie a iniziative come
queste - ha aggiunto - che questo accade. Si arricchisce il
patrimonio linguistico e culturale nazionale che fa parte del
patrimonio europeo. Grazie alle opere di questi autori si
formerà una generazione di giovani che diventeranno nelle
spirito dei veri europei" ha sottolineato.
E proprio su questo punto è intervenuta, stimolata dalle
domande dei giovani, Raffaella Romagnolo, emozionata come i
ragazzi. "Come ha funzionato, dopo l'Unità d'Italia, nella
creazione dell'identità italiana la costruzione di un canone di
letture che avrebbe fatto gli italiani, allo stesso modo sarebbe
interessante costruire un canone europeo che arrivi in tutte le
scuole d'Europa. Quando mi chiedono perché i Promessi Sposi? La
prima risposta è perché siamo italiani. Adesso dovremmo pensare
che costruire una identità europea significa costruire un canone
europeo. Vorrei che tutte le scuole italiane fossero europee.
Passare dalla letteratura per costruire una identità europea è
importante".
Le Scuole Europee sono 13 in tutta Europa di cui 4 a
Bruxelles e sono frequentate "dai figli dei lavoratori nella
Comunità Europea in tutti i ruoli" ha raccontato la docente
Daniela Sanna, referente didattica per il Premio Strega alla
Scuola Europea IV di Bruxelles. I sei finalisti sono anche i
protagonisti di un atteso incontro all'Istituto Italiano di
Cultura di Bruxelles, diretto da Allegra Iafrate. La volata
finale il 4 luglio al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma dove
sarà scelto il vincitore di questa edizione. (ANSA).
I sei finalisti dello Strega insieme in volata a Bruxelles
Agli studenti, costruiamo canone europeo con la letteratura