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Mostra Souvenir d'Italie a Istituto italiano di Cultura a Dakar

Dal 9 novembre 2024 all'8 febbraio 2025

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 OTT - L'apertura della nuova sede di Plateau con la mostra 'Souvenir d'Italie', presentata in occasione della XV edizione della Biennale d'arte di Dakar - sezione Off e della XIII edizione di Partcours, è stata annunciata dall'Istituto italiano di Cultura di Dakar con una nota. La mostra sarà aperta al pubblico presso la nuova sede dell'Istituto italiano di Cultura di Dakar a partire dal 9 novembre 2024 e si inserisce tra le iniziative che mirano a rafforzare i legami culturali tra Italia e Senegal, offrendo una piattaforma per il confronto tra artisti e comunità.
    La mostra è curata da Eugenio Viola, direttore artistico del Mambo - Museo d'Arte Moderna di Bogotá e tra i curatori italiani più influenti a livello internazionale, in risposta al tema lanciato dalla Biennale di Dakar, 'The Wake' (Il Risveglio).
    Il titolo 'Souvenir d'Italie' è preso in prestito dall'omonimo film di Antonio Pietrangeli del 1957, una commedia turistica che sfruttava gli stereotipi popolari per promuovere l'Italia da cartolina. La mostra intende sovvertire questa visione semplificata per proporre una riflessione critica su ciò che l'Italia rappresenta oggi e su come la cultura italiana sia influenzata e arricchita da storie e visioni provenienti dall'Africa e dalle sue diaspore.
    L'esposizione riunisce le opere di Binta Diaw, Adji Dieye e Délio Jasse, tre artisti italiani, o residenti in Italia, di origine africana e che esplorano tematiche legate alla memoria, all'identità, alla migrazione e alla diaspora, mettendo in luce le complessità di un mondo sempre più connesso e multiculturale, ma anche caratterizzato da nuove forme di intolleranza, continua la nota.
    Tra le opere esposte, l'installazione immersiva 'Il peut pleurer du ciel' (2024) di Binta Diaw, realizzata durante una residenza in Senegal sostenuta dall'Istituto italiano di Cultura di Dakar, nell'ambito della terza edizione di 'Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani'. L'opera affronta il tema complesso e urgente della migrazione e delle sue implicazioni tra Africa ed Europa, evidenziando l'intreccio tra identità, patrimonio culturale e immaginazione.
    Adji Dieye presenta l'installazione 'Let Me' (2021), parte della serie 'Culture Lost and Learned by Heart', che indaga la relazione tra gli archivi iconografici nazionali del Senegal e l'architettura. L'opera esplora l'architettura urbana come strumento di riscrittura della storia post-coloniale, ispirandosi al concetto di 'parallelismo asimmetrico' introdotto dal primo presidente del Senegal, Leopold Sedar Senghor, e al pensiero di Felwine Sarr.
    Délio Jasse, artista di origini angolane, realizza opere che esplorano la memoria e l'identità attraverso un approccio meta-fotografico. Le sue serie 'Città Foresta' (2022) e 'Visitate l'Italia' (2002) riflettono sulla storia coloniale italiana e su micro-storie personali spesso dimenticate, riutilizzando immagini trovate come passaporti e album di famiglia.
    La mostra promuove un messaggio di apertura al dialogo e alla convivenza tra culture, evidenziando il ruolo dell''arte come strumento per costruire ponti piuttosto che barriere.
    "'Souvenir d'Italie' è un invito a riconoscere e celebrare la complessità delle esperienze migratorie e identitarie, passate e presenti", ha spiegato il curatore Eugenio Viola. "Ci invita a ripensare l'italianità in un contesto globale, offrendo uno spazio per la riconciliazione e il dialogo tra le diversità, stimolando una riflessione critica sui concetti di identità e appartenenza, oggi più che mai fluidi e rinegoziabili", ha concluso. (ANSA).
   

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