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A Cracovia le sculture di Davide Quayola

La mostra proposta dall'Istituto italiano di cultura

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 OTT - In occasione della XX edizione della Giornata del Contemporaneo, l'Istituto Italiano di Cultura di Cracovia propone la mostra "Współczesny Antyk - Antichità Contemporanee" (aperta al pubblico fino all'8 novembre) con la partecipazione dell'artista Davide Quayola e la collaborazione del critico e curatore Valentino Catricalà. Lo ha fatto sapere il ministero degli esteri sottolineando che l'evento si inserisce in tre importanti ambiti. Oltre alla Giornata del Contemporaneo - è stato spiegato - la rassegna è infatti realizzata anche nel contesto delle celebrazioni per il Giubileo di Igor Mitoraj, il grande scultore polacco per il quale quest'anno sono in corso celebrazioni ed eventi in Polonia, Italia e all'estero, nonché di Open Eyes Art Festival, festival di arte visiva contemporanea che coinvolge Cracovia come crocevia di influenze artistiche europee. Lo scorso 8 ottobre l'evento si è aperto con la lectio magistralis a cura di Quayola - artista italiano esponente di spicco della media-art - e di Valentino Catricalà, all'Accademia di Belle Arti 'Jan Matejko' di Cracovia, dedicata al rapporto tra arte, scienza, tecnologia e al presente della ricerca artistica contemporanea. Infine, il vernissage, presso la Galleria espositiva dell'Istituto Italiano di Cultura, della serie di sculture 'Pluto #F_03_S4', realizzate da Quayola nel 2020 come variazioni algoritmiche del capolavoro di Gian Lorenzo Bernini 'Il ratto di Proserpina'. Questo lavoro è parte della serie 'Unfinished Sculptures', una ricerca continua sulla scultura classica attraverso mezzi robotici. Dal classicismo di Bernini e di Michelangelo al postmoderno di Mitoraj e alla contemporaneità della ricerca di Quayola sul rapporto tra l'umano e la macchina, tra il reale e l'artificiale: questo gioco di contrasti solo apparentemente conflittuali viene condensato nel sottotitolo scelto per la mostra, "Współczesny Antyk - Antichità Contemporanee", offrendo una riflessione sulle potenzialità espressive del digitale nell'arte contemporanea. (ANSA).
   

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