(ANSA) - ROMA, 14 LUG - Quasi 7.000 chilometri di confine con
la Russia, oltre 1.
Nonostante le turbolenze geopolitiche, nel periodo
gennaio-giugno l'economia kazaka è cresciuta del 3,4%. Si
contano nel Paese 250 aziende italiane e 170 joint venture,
presenti in vari settori: energia, agri-business, petrolchimica,
enogastronomia, moda e design. "Nonostante la pandemia -
prosegue Alberti -restiamo il secondo acquirente di beni kazaki
e l'ottavo fornitore. Siamo al lavoro per ampliare sia l'export
che la presenza italiana, specialmente in settori strategici,
come l'energia, anche rinnovabile, e in altri nuovi, come le
industrie creative. In questa congiuntura storica nulla è
facile e non vedo Paesi a rischio zero. Ma le opportunità ci
sono e non aspettano. Occorre dosare audacia e prudenza, ma le
nostre imprese lo sanno fare bene. Noi siamo qui per aiutarle".
La cooperazione economica non esaurisce l'azione dell'Italia
in Kazakhstan. Si parla anche di cultura e di promozione
integrata. "Apriremo presto un Istituto di Cultura ad Almaty,
primo in Asia centrale per rafforzare la presenza dell'Italia,
valorizzando il nostro soft power. Inaugurarlo nel trentennale
delle relazioni bilaterali consegnerebbe un forte messaggio di
dialogo e cooperazione". spiega l'Ambasciatore.
Fondamentale, prosegue Alberti, strutturare programmi
promozionali che includano sia eventi che progetti, bilanciando
queste due componenti. "Gli eventi creano visibilità, i progetti
generano cooperazione strategica. Entrambi sono utili, e
vorremmo proporre gli uni e gli altri in chiave innovativa.
'Mani esperte' è il format pensato per promuovere l'eccellenza
dell'Italia non attraverso i brand, ma mediante le mani esperte
dei designer, dei cuochi, dei musicisti, dei sarti, degli operai
e di chiunque collabora a creare la qualità e lo stile italiano.
Stiamo lavorando all'ipotesi di un lab italiano dedicato alle
industrie creative in Kazakhstan, nel quale coinvolgere
università, organizzazioni culturali, fondazioni e start up di
entrambi i Paesi. Non è facile, ma i segnali sono buoni.
Vedremo. Del resto, sono convinto che non è la speranza che crea
l'azione, ma viceversa", conclude il diplomatico italiano.
(ANSA).
>ANSA-INTERVISTA/ 'Kazakhstan, opportunità per Made with Italy'
Ambasciatore Alberti: 'Grandi spazi di collaborazione'