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A Bengasi al via la mostra l''Arte come identità'

Per far conoscere arte contemporanea delle due sponde del Med

Redazione Ansa

(ANSA) - TUNISI, 13 OTT - E' stata inaugurata presso il "Consiglio Generale della Cultura", principale spazio espositivo di Bengasi, la mostra l'"Arte come identità". Lo rende noto la Rappresentanza diplomatica italiana in Libia sottolineando che si tratta di un'iniziativa nata dall'idea di un confronto espositivo tra artiste libiche e italiane in occasione della "Giornata del Contemporaneo" del 2023 e che il seguito, sul piano logico e concettuale, di un evento svoltosi on line, organizzato lo scorso anno dal Console Generale d'Italia a Bengasi in occasione della edizione della "Giornata del Contemporaneo" del 2022.
    Insieme al curatore, Ludovico Pratesi, sono state quindi individuate per questo progetto tre artiste: Adelita Husni-Bey, Elena Mazzi e Shefa Salem, tutte legate alla visione dell'arte come veicolo identitario ed espressione di un processo di riflessione sulla riattivazione del "Genius Loci", analizzato attraverso il linguaggio artistico non solo come paesaggio e territorio in senso fisico, ma soprattutto dal punto di vista concettuale e simbolico. Un tema estremamente attuale nell'epoca della globalizzazione, dove i criteri di definizione dell'identità, sia collettiva che individuale, vengono sottoposti a continui mutamenti e trasformazioni; problematiche che rendono indispensabile oggi una ridefinizione di criteri legati alla riaffermazione della persona nel rispetto della diversità. Questi elementi hanno condotto il curatore ad immaginare un dialogo tra diversi punti di vista, attraverso gli sguardi di una giovane artista libica che vive e lavora a Bengasi come la Salem, della italo-libica Husni-Bey, già rappresentata al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, e dell'italiana Elena Mazzi. Le opere da loro presentate indicano punti di vista specifici, di ispirazione storica, sociale ed antropologica, legati a temi come il paesaggio, l'archeologia, la storia e il viaggio, concepito come possibilità di rilettura della propria identità soprattutto in senso psicologico e culturale. La mostra, aperta a Bengasi per un mese prima di trasferirsi a Tripoli all'inizio del 2024, si prefigge quindi l'obiettivo di avviare ulteriori connessioni durature tra Libia e Italia attraverso la collaborazione culturale e di far conoscere nel settore dell'arte contemporanea le realtà esistenti sulle due sponde del Mediterraneo. (ANSA)

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