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Ambasciatore Romano presenta monografia su rapporti Italia-Malta

Presentata a la Valletta insieme all'autore La Nave

Ambasciatore Romano presenta monografia su rapporti Italia-Malta

Redazione Ansa

(ANSA) - LA VALLETTA, 07 DIC - Malta, con una superficie di appena 316 kmq (un quarto del comune di Roma) e poco più di mezzo milione di abitanti, è il più piccolo stato dell'Ue. Ma è anche al centro del Mediterraneo e la sua posizione "l'ha messa al centro delle vicende internazionali" del mare che fa da cerniera tra Europa, Africa e Medio Oriente. E' la constatazione da cui parte la monografia "L'Italia e la questione maltese nel Mediterraneo della Guerra Fredda (1943-1972)", imponente studio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Malta di Gaetano La Nave (550 pagg., ed. Franco Angeli), ricercatore e docente presso l'Università di Napoli 'L'Orientale', presentato ieri dall'ambasciatore italiano a Malta, Fabrizio Romano, affiancato dall'ex ministro degli esteri Evarist Bartolo.
    Il volume, uscito in Italia a novembre 2022, è il primo di un'opera in tre tomi (per l'autunno prossimo è prevista l'uscita del secondo, dedicato al periodo 1972-1990) e prende spunto dal crollo del fascismo, cominciato proprio per la mancata conquista di Malta da parte delle forze dell'Asse. Fallimento decisivo per le sorti della guerra nel Mediterraneo, visto che proprio a Malta fu preparato lo sbarco in Sicilia del 1943, che accelerò la caduta del regime. "E fu proprio a Malta che il 28 settembre 1943 - ha ricordato La Nave durante la presentazione nella sede dell'Istituto Italiano di Cultura alla Valletta - Badoglio firmò la resa incondizionata dell'Italia". Negli 80 anni successivi, la storia millenaria dei rapporti tra Malta e Italia si è intrecciata seguendo il ritmo delle crisi internazionali.
    Nel documentatissimo volume (La Nave ha consultato oltre 30 archivi pubblici e privati, compresi i documenti conservati dalla Fondazione Moro e dall'Archivio Andreotti) emerge "la storia vista non dalla platea ma da dietro le quinte", con squarci di crudo realismo sul "peso" delle "sfere di influenza" che si confrontarono durante la Guerra Fredda. Soprattutto, emerge in dettaglio quanto Bartolo sintetizza con efficacia: "Senza Moro e Andreotti, il piano di neutralità non sarebbe riuscito ed avremmo fatto la fine dell'Ungheria da parte di Mosca, o quella di Allende che venne fatto cadere da Kissinger per il terrore del comunismo".
    Se oggi Malta, dopo millenni di dominazioni e gli ultimi duecento anni da colonia britannica, è un paese libero, indipendente, neutrale, membro dell'Unione Europea saldamente ancorato all'Occidente, il merito è "soprattutto dell'Italia", che ha sostenuto il processo di indipendenza negli anni '50 del secondo scorso, ha fatto da punto di riferimento culturale e da partner politico negli anni '70 ed '80 quando la marina britannica lasciò definitivamente l'arcipelago ed il premier laburista Dom Mintoff cominciò a realizzare il progetto (enunciato già nel 1958 quando l'indipendenza da Londra era ancora lontana) di trasformare Malta in "una Svizzera mediterranea" facendola "divenire un porto franco, un'isola neutrale e denuclearizzata, tutelata nella sua libertà dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu". Per riuscirci, Mintoff "fu un abilissimo giocatore di poker" che flirtò con Urss, Usa, Cina, Egitto e Libia e riuscì a non legarsi a nessuno. Ed ebbe stretti rapporti non solo col Partito Socialista italiano ma soprattutto con la Dc di Fanfani e Andreotti, il Pci ed il Vaticano.
    Arrivando persino, durante la crisi dei missili a Cuba, a sposare (tatticamente) l'idea che Malta diventasse italiana.
    Salvo poi ottenere che Londra lasciasse Malta al suo destino, convinta che sarebbe stata richiamata. (ANSA).
   

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