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Installazione Tibaldi rappresenta l'Italia a Biennale Malta

Padiglione comune con Spagna, inaugurato da Amb. Romano e Muriel

Redazione Ansa

(ANSA) - LA VALLETTA, 15 MAR - I padiglioni di Italia e Spagna alla prima edizione MaltaBiennale Art, la manifestazione lanciata quest'anno su ispirazione del secolare esempio di Venezia, sono stati inaugurati ieri dagli ambasciatori dei due paesi a Malta, Fabrizio Romano e José Maria Muriel. Negli spazi della storica Villa Portelli, nella località di Kalkara, a rappresentare l'Italia è una installazione dell'artista Eugenio Tibaldi intitolata 'Inclusione informale'.
    "Sono particolarmente lieto di aprire, insieme all' ambasciatore spagnolo Muriel, i nostri Padiglioni nazionali per l'edizione inaugurale della Biennale di Malta 2024 - ha detto Romano - La partecipazione di entrambi i nostri Paesi a questa prima edizione della Biennale è una testimonianza concreta della significativa interazione culturale esistente non solo a livello bilaterale tra Italia e Malta e tra Spagna e Malta, ma anche a livello regionale, poiché condividiamo un unico spazio di creatività, il Mar Mediterraneo".
    Tibaldi, che ha esposto in tutto il mondo (da Napoli a New York, passando per Istanbul, Cairo, Roma, Salonicco, Berlino, Caracas, Bruxelles, Addis Abeba, Mumbai, Manila e New York), sfrutta appieno gli spazi di Villa Portelli, con l'obiettivo di evidenziare i diversi tempi e vite che l'hanno attraversata.
    "L'installazione - osserva in una nota l'ambasciata italiana - fa emergere storie dimenticate e svela l'invisibile, mentre allo stesso tempo decostruisce quella retorica che, partendo da un particolare punto di vista, ha determinato un racconto unico sull'Europa e sul Mediterraneo creando gerarchie e subordinazioni immediatamente riconducibili a ragioni economiche e rapporti di potere. Informal Inclusion esplora le dinamiche marginali, evidenzia il complesso rapporto tra economia e cultura contemporanea e offre uno sguardo trasversale sul tema dell'immigrazione".
    L'opera di Tibaldi "fa riferimento al rapporto contraddittorio tra bene e male: una serie di 'attivatori' inconsapevoli accendono una luce sul passato dell' isola e, allo stesso tempo, rivelano poeticamente la violenza di un mondo in cui i processi migratori ridisegnano le mappe del nostro territorio e ripropone il trauma del represso coloniale".
    "Inclusione Informale - conclude la nota - si riferisce alla storia e all'attualità del Mediterraneo, consapevole che la rigenerazione del mondo passa attraverso una marginalità che resiste alle narrazioni e finisce per contaminare e ibridare lo spazio che attraversa". (ANSA).
   

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