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Aziende italiane a Oslo per seminario su riciclo del tessile

In occasione della Oslo Innovation Week

Redazione Ansa

(ANSA) - OSLO, 24 SET - Si è tenuto oggi a Oslo il seminario "From Material Girl to Material World: Pioneering Sustainable Textiles", uno dei principali eventi che hanno animato la Oslo Innovation Week, grande kermesse internazionale che riunisce più di 80 iniziative tra conferenze, seminari, workshop e happenings in cui incubatori, enti scientifici, investitori, aziende e startup presentano soluzioni innovative funzionali al raggiungimento dei Sustainable Development Goals. Frutto della collaborazione tra il cluster nazionale dell'industria del moda-tessile norvegese, l'Ambasciata d'Italia a Oslo, ICE Agenzia ed istituzioni tedesche e finlandesi, il seminario ha riunito un nutrito parterre di esperti e professionisti del settore, che si sono confrontati sullo stato e sugli ultimi sviluppi nell'ambito del riciclo e della rigenerazione dei tessuti e sulle nuove fibre.
    Sono intervenute dall'Italia giovani ma solide realtà della moda circolare come Rifò, parte dell'ecosistema pratese del riciclo e della rigenerazione tessile, e Progetto Quid, impresa veronese che ha adottato un innovativo modello di produzione ad alto impatto sociale. Erano inoltre presenti MagnoLab, neo istituito distretto dell'innovazione tessile del biellese con una forte vocazione internazionale, ed Appcycled, piattaforma di moda upcycle creata a Milano nel pieno della crisi pandemica globale. Il Consorzio Erion ha infine offerto il suo contributo al dibattito sui futuri adempimenti legati all'introduzione della nuova normativa europea sulla responsabilità estesa del produttore nel settore tessile.
    L'Ambasciatore d'Italia in Norvegia, Stefano Nicoletti, presente all'evento, ha evidenziato come "l'industria italiana del settore moda-tessile e degli accessori, che rimane prima in Europa e tra le maggiori al mondo per fatturato, numero di imprese e numero di occupati, può fornire un contributo decisivo alla svolta green di uno dei comparti produttivi più inquinanti del pianeta. Lo dimostra la crescente attenzione verso la sostenibilità dei grandi marchi del nostro Paese e la creazione, in questi ultimi anni in Italia, di un numero sempre maggiore di startup e PMI che fanno del riuso, del riciclo e della rigenerazione dei tessuti e dei capi di abbigliamento il proprio core business. L'auspicio è che iniziative come quella odierna possano altresì favorire il dialogo e agevolare la nascita di collaborazioni con partner norvegesi e stranieri, in funzione di un più efficace perseguimento degli obiettivi di riduzione dell'impatto ambientale in questo settore". (ANSA).
   

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