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Singapore, collaborazione con Italia per agricoltura del futuro

Evento '30 by 30' per l'autosufficienza alimentare entro il 2030

Redazione Ansa

(ANSA) - SINGAPORE, 19 OTT - Si è tenuto ieri a Singapore l'evento "30 by 30", una tappa fondamentale per il Paese, che punta a raggiungere l'autosufficienza alimentare entro il 2030.
    L'obiettivo dell'iniziativa è ambizioso: produrre localmente il 30% del fabbisogno alimentare della città-stato, che attualmente dipende per il 90% dalle importazioni. L'evento ha visto la partecipazione di figure chiave come Giorgio Maria Rosica, delegato dell'Accademia Italiana della Cucina per Singapore, Malaysia e Indonesia, l'ambasciatore d'Italia a Singapore e Brunei, Dante Brandi, e il professor Zhou Weibiao, capo del dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari presso l'Università Nazionale di Singapore (Nus). Tutti hanno concordato sull'importanza cruciale delle tecnologie agricole avanzate e delle collaborazioni internazionali per affrontare questa sfida strategica.
    La "30 by 30" sfida è una delle risposte di Singapore alle crescenti preoccupazioni per la sicurezza alimentare globale. La città-stato, con limitate risorse agricole, ha investito significativamente in tecnologie innovative come l'agricoltura verticale, la produzione di proteine alternative e l'uso di intelligenza artificiale e robotica per le coltivazioni urbane.
    Questi sviluppi puntano a garantire una maggiore resilienza alimentare, riducendo la vulnerabilità di Singapore alle interruzioni delle catene di approvvigionamento e agli effetti del cambiamento climatico.
    Durante l'evento, l'ambasciatore Brandi ha sottolineato il ruolo di primo piano dell'Italia nella ricerca agricola, menzionando l'eredità lasciata dall'Expo 2015 di Milano, il cui tema era "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". Ha inoltre evidenziato l'impegno continuo dell'Italia verso soluzioni sostenibili, in particolare attraverso la creazione dell'Agritech Center a Napoli, un centro di ricerca d'eccellenza finanziato con 300 milioni di euro. Questo centro sarà il fulcro dell'innovazione agritech italiana, concentrandosi su agricoltura sostenibile, tecnologie verdi e alimentazione innovativa. Grazie a questa iniziativa, l'Italia mira a sviluppare soluzioni per nutrire una popolazione globale in crescita e a giocare un ruolo centrale nell'evoluzione dell'agricoltura globale.
    Il professor Zhou ha spiegato che raggiungere l'obiettivo del "30 by 30" richiede lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia e, soprattutto, il supporto di partner internazionali come l'Italia. La lunga tradizione agricola italiana, combinata con le sue capacità tecnologiche avanzate, può offrire un contributo significativo a Singapore. Un esempio concreto di questa collaborazione è la sinergia con la Rete Emilia Romagna Mercati, che rappresenta un modello all'avanguardia nella gestione e distribuzione dei prodotti freschi. La Rete può condividere il proprio know-how non solo per ottimizzare la logistica alimentare, ma anche per digitalizzare il settore, aiutando Singapore a creare reti di distribuzione più efficienti e garantendo la qualità e la freschezza dei prodotti locali, elementi cruciali per il successo del "30 by 30".
    L'Italia, con la sua tradizione agricola secolare e l'impegno verso l'innovazione, è un partner ideale per aiutare Singapore a realizzare i propri obiettivi alimentari. Iniziative come il "30 by 30" non solo rafforzano la sicurezza alimentare locale, ma rappresentano anche un passo verso un futuro più sostenibile a livello globale, dimostrando l'importanza della collaborazione internazionale per affrontare le sfide del XXI secolo. (ANSA).
   

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