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Commemorazione in Kenya dei caduti italiani in Africa orientale

Al sacrario di Nyeri l'ambasciatore Natali e le autorità locali

Redazione Ansa

(ANSA) - NAIROBI, 04 NOV - L'ambasciatore d'Italia in Kenya, Roberto Natali, ha presenziato al sacrario italiano di Nyeri alla cerimonia in onore dei connazionali caduti in Africa Orientale. La commemorazione, a cui ha partecipato anche il governatore della contea di Nyeri, Mutahi Kahiga, ha visto la presenza di un nutrito gruppo di connazionali, di membri del Comites e rappresentanti delle comunità missionarie italiane nel Paese africano. Con loro, i carabinieri in uniforme storica per la concomitanza con la Giornata dell'unità nazionale e delle Forze Armate.
    Oltre 700 italiani, dal 1941 al 1946, persero la vita durante la detenzione in 15 campi distribuiti tra Kenya, Uganda e Tanzania. Tra di loro, anche Amedeo di Savoia, Duca d'Aosta, loro comandante prima della deportazione dall'Etiopia. I loro nomi sono riportati all'interno della chiesa donata allo Stato italiano dai missionari della Consolata.
    Natali, nel suo intervento, ha ribadito quanto il ricordo sia allo stesso tempo un dovere e un monito in questi tempi funestati da conflitti e, parlando dei connazionali morti durante la loro prigionia, si è soffermato sull'evoluzione della storia del trattamento dei prigionieri dall'antichità al trattato di Westfalia del 1648, fino alla terza convenzione di Ginevra del 1949, che prevedeva tra l'altro la possibilità del rimpatrio o la consegna a Paesi neutrali, cosa che non era accaduta nei confronti degli italiani detenuti nei campi britannici.
    Tornando al dovere della memoria, il diplomatico ha ricordato la figura di Aldo Manos, ricercatore recentemente scomparso che ha riportato alla luce parte della storia sepolta dei connazionali periti in Kenya con pubblicazioni e un sito internet. "La sua fondamentale opera non deve andare perduta e anzi, faremo il possibile perché sia ampliata e approfondita. In quest'ottica abbiamo anche invitato familiari e discendenti delle vittime per questa celebrazione", ha detto Natali, salutando la presenza della vedova e del figlio di Manos.
    Il governatore Kahiga ha infine ricordato il profondo rapporto che lega la zona di Nyeri con l'Italia, che parte dalla presenza dei missionari della Consolata, (che oltre al sacrario hanno costruito diverse chiese), all'istruzione, dopo aver edificato e diretto scuole primarie e secondarie, e alla sanità, con importanti partnership tra pubblico e privato. "E' un legame importante di cui conosciamo molto bene il valore", ha affermato Kahiga. (ANSA).
   

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