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Giappone-Italia: la Jetcup premia i migliori sommelier

Vincitore sarà Ambasciatore del vino italiano a Expo Osaka 2025

Redazione Ansa

(ANSA) - TOKYO, 22 NOV - Si è svolta alI'istituto Italiano di Cultura di Tokyo la finale della 16ma edizione della JETCUP, la competizione organizzata dal Japan Europe Trading con il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia in Giappone per selezionare i migliori sommelier del vino italiano. Oltre a migliorare le loro conoscenze e competenze, e promuovere l'ulteriore sviluppo dei vini italiani nel mercato giapponese, il concorso esclusivo, avviato nel 2007, assegna il titolo di "Ambasciatore del vino italiano" - che quest'anno è andato a Takuma Yamada del Palace Hotel Tokyo. su una lista di 75 partecipanti in quattro sedi del Giappone: oltre alla capitale, Osaka, Nagoya e Fukuoka.
    Insieme al titolo, il vincitore si aggiudicherà un corso di formazione sul vino italiano della durata di due settimane, e, cosa unica quest'anno, la designazione di "Ambasciatore del Vino Italiano" per l'Expo Osaka 2025, sotto l'egida del Padiglione Italia.
    "Sono proprio queste iniziative, queste che si ripetono, che rafforzano sicuramente la nostra capacità di penetrare nel mercato globale", sottolinea l'Ambasciatore italiano in Giappone, Gianluigi Benedetti. "Quello del vino è un caso scuola, perché sono 15 anni che il vino italiano vive una grande esplosione di apprezzamento, di conoscenza e di diffusione nel Sol Levante". Un obiettivo rivolto a un bacino ancora più variegato in vista di appuntamenti globali. "Proprio perché rivestirò questo ruolo di ambasciatore, oltre al vino e alla cultura culinaria, dovrò approfondire quelli che sono i riferimenti storici e culturali dell'Italia - ché è quello che voglio trasmettere ai prossimi visitatori dell'Expo 2025 ad Osaka", ha spiegato all'ANSA il giovane Yamada, vincitore del concorso. Opportunità favorevoli da contestualizzare e occasioni da declinare a nostro vantaggio, ribadisce all'ANSA Mario Vattani, Commissario generale per l'Italia a Expo 2025 Osaka, presente all'evento. "C'è l'aspetto culturale e c'è il tema economico, perché il vino è un export importantissimo in Italia.
    Noi dobbiamo arricchire l'offerta turistica nel nostro Paese, perché chi si appassiona dei vigneti autoctoni o di sapori particolari, abbandona la strada maestra che conduce spesso e solo a Roma, Firenze, Milano e Venezia. Per farlo bisogna raccontare una storia, perché la gente nel bere deve sentire quella percezione di imparare di più che semplicemente gustare un sapore. Questo lo hanno detto tutti i sommelier oggi. La parola cultura è apparsa sempre". (ANSA).
   

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