Mondo

Re Carlo in Italia, per amb. Lambertini è trionfo del soft power

Dopo gala di Highrgrove. Oggi impegno per l'ambiente con Starmer

Re Carlo in Italia, per amb. Lambertini è trionfo del soft power

Redazione Ansa

(ANSA) - LONDRA, 10 FEB - Grande entusiasmo per l'Italia, intessuto di sensibilità comuni e alimentato dalla capacità di attrazione di quel "soft power" che l'arte, la cultura, le bellezze e lo stile di vita italiani sono in grado di esercitare. E' questo - nelle riflessioni dell'ambasciatore d'Italia a Londra, Inigo Lambertini - lo sfondo dei preparativi della visita di Stato in Vaticano e in Italia - con tappe a Roma e a Ravenna - annunciata per l'inizio di aprile da Buckingham Palace di re Carlo III e della regina Camilla: un viaggio molto atteso di tre giorni, sulla scia dei segnali di ripresa manifestati dal 76enne sovrano britannico dopo la diagnosi di cancro dell'anno scorso, e che coinciderà anche con il 20esimo anniversario di matrimonio della coppia reale, il 9 aprile.
    Preparativi suggellati nel fine settimana da una serata di gala "riuscitissima" e "indimenticabile", come ha sottolineato Lambertini, promossa in collaborazione dall'Ambasciata e dalla King's Foundation per celebrare nella residenza di campagna reale di Highgrove due punti di forza dell'immagine delle eccellenze del Bel Paese all'estero: lo Slow Food (all'insegna del cibo a chilometro zero e della lotta agli sprechi) e la moda sostenibile (o Slow Fashion). Il parterre accanto a Carlo e Camilla, oltre che all'ambasciatore Lambertini e alla sua consorte Maria Grazia, è stato d'eccezione: da celebrità come l'attore italo-americano Stanley Tucci, che ha contribuito a ispirare il menu della cena assieme allo chef calabrese Francesco Mazzei, all'attrice premio Oscar dame Helen Mirren, a David e Victoria Beckham, a Roberto Bolle; fino a imprenditori italiani di spicco impegnati in progetti sostenibili e nel dialogo italo-britannico come Federico Marchetti, Donatella Versace, Brunello Cucinelli, Renzo Rosso, Angela Missoni, Lorenzo Bertelli, Remo Ruffini ed Emma Marcegaglia. Senza contare stelle della scena gastronomica sia italiana sia britannica quali Giorgio Locatelli, Carlo Cracco, Franco Pepe, Angela Hartnett o Raymond Blanc. E ancora Carlo Petrini, nume tutelare della filosofia Slow Food, alle cui idee re Carlo si è avvicinato da molti anni, del quale è ormai amico e con cui si è soffermato a parlare a lungo, forse anche di analoghe esperienze di salute.
    L'evento di Highrove, segnato dalla preparazione di piatti italiani con ingredienti locali, in parte coltivati negli stessi orti di questa residenza con i metodi dell'agricoltura bio-sostenibile cari al primogenito di Elisabetta II, ha dimostrato una volta di più come "come la diplomazia culturale possa rafforzare i legami tra Italia e Regno Unito", ha sottolineato oggi l'ambasciatore, notando quanto la Penisola continui "a essere un punto di riferimento globale per l'eccellenza, fondendo tradizione e innovazione".
    Il tutto in un contesto nel quale il re ha cercato di dare l'esempio anche a tavola, recuperando dal suo piatto un ultimo tozzo di pane e un po' d'olio prima che fossero portati via.
    Prima di tornare a farsi paladino di nuovo oggi dell'ambiente e della sostenibilità - temi di cui è pioniere da decenni - anche in patria: facendo da cicerone al primo ministro Keir Starmer e alla vicepremier Angela Rayner, in un raro evento pubblico comune, nell'insediamento a misura d'uomo di Nansledan, in Cornovaglia, nel sud-ovest dell'Inghilterra. Progetto dal sapore 'green' nato su terreni reali sotto i suoi auspici quando egli era erede al trono, e titolare del ducato di Cornovaglia, e che prevede investimenti per la realizzazione di scuole, servizi e di 3700 abitazioni modello in stile Old England inserite nella natura: solo 840 delle quali finora tuttavia realizzate per i ritardi della politica. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it