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Australia, l'eredità di Pompei tra storia e futuro

Simposio ospitato dall'Ambasciata d'Italia

Australia, l'eredità di Pompei tra storia e futuro

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 MAR - L'ambasciatore Paolo Crudele ha ospitato nella Residenza d'Italia a Canberra un seminario culturale, nella più ampia cornice di eventi che accompagnano la Mostra dedicata a "Pompei - La città perduta", in corso presso il Museo Nazionale australiano. Lo rende noto l'ambasciata. Con un numero record di visitatori (100.000 in ottanta giorni dall'inaugurazione), si tratta dell'esposizione che ha registrato il più rapido ritmo di vendite nella storia del Museo.
    Agli interventi di benvenuto dell'Ambasciatore e della Direttrice del Museo Nazionale, Katherine McMahon, ha fatto seguito un ricco dibattito, moderato dalla giornalista ABC, Virginia Trioli, e orientato da un panel di professionisti ed esperti: l'archeologa Estelle Lazer (alla guida del Pompeii Cast Project); la vulcanologa Rosa Di Donna (ricercatrice CSIRO); lo storico Caillan Davenport (a capo del Centro per gli studi classici della ANU University); la curatrice del Museo Galleria di Canberra, Virginia Rigney.
    Il segmento scientifico dell'incontro ha esplorato una serie di temi di indubbio interesse: l'impatto della furia distruttrice e conservativa dell'eruzione del Vesuvio 79 d.C.; il legame - geologico, ma anche storico e culturale - dei vulcani con i territori su cui insistono; le sfide legate al ripristino, al restauro e al consolidamento del sito archeologico e delle opere in esso conservate. Non meno densa di contenuti la parte umanistica del simposio: la testimonianza di Pompei come emblema della romanità e mito fondativo della civiltà mediterranea, ma anche la bellezza profonda della città perduta, ispirata da scene di vita comune, rituali e frammenti di un'eternità che parla alle generazioni presenti e future. A tutto ciò si aggiunge - come è emerso dal dibattito - la prospettiva di un turismo sostenibile, che accompagni e valorizzi la fragilità di Pompei, garantendo una fruizione ampia e accessibile del Parco Archeologico, anche grazie all'impegno dell'istituzione verso l'abbattimento delle barriere architettoniche e la concezione di itinerari sempre più inclusivi.
    "È per me un grande piacere aprire questo momento di riflessione a più voci sull'eredità e l'attualità di Pompei", ha dichiarato l'Ambasciatore. "Ciò vale tanto più in considerazione del luogo che ci ospita, la Residenza d'Italia, ispirata per struttura e concezione all'antica domus romana e custode di manufatti e opere d'arte visiva che testimoniano ancora oggi la creatività e il talento della nostra civiltà. I numeri record sull'afflusso di visitatori al Museo Nazionale in occasione della mostra dedicata a Pompei raccontano di una crescente domanda di Italia, che trova nella cultura e nella bellezza due veicoli straordinariamente potenti ed evocativi". (ANSA).
   

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