NEW YOK, 25 NOV 2014 - Dalla Casa Bianca a Times Square, da Los Angeles a Chicago: in tutti gli Stati Uniti esplode la rabbia per la decisione del Grand giurì di Ferguson, in Missouri, di non rinviare a giudizio l'agente di razza bianca che nell'agosto scorso uccise un giovane di colore disarmato, Michael Brown. Migliaia le persone scese in strada in tutto il Paese al grido di "Hands up, don't shoot' (mani alzate, non sparate): secondo alcune testimonianze, infatti, quando il poliziotto sparo' a Brown, il giovane afroamericano aveva le mani alzate.
La protesta ricorda molto da vicino quella che infiammo' l'intera America nel 2012 e 2013 per la vicenda di Trayvon Martin, il teenager di colore, anch'egli disarmato, ucciso a Sanford, in Florida. A New York, in attesa della decisone del Grand giurì, almeno mille persone si sono radunate a Union Square. Una volta arrivata la notizia del mancato rinvio a giudizio dell'agente, la folla si e' messa in marcia e il corteo spontaneo si e' diretto verso Times Square, occupando la piazza simbolo del cuore di Manhattan. Moltissimi gli slogan anche contro il New York Police Department, accusato negli ultimi giorni della morte di almeno due giovani di colore disarmati.
A Washington invece almeno 300 persone si sono ritrovate davanti alla Casa Bianca - da dove e' intervenuto anche il presidente Barack Obama - al grido di 'No Justice, No Peace'. Massima allerta da parte del Secret Service, soprattutto dopo le ultime incursioni avvenute all'interno del giardino della residenza presidenziale da parte di intrusi. Proteste anche a Los Angeles, Chicago, Okland, Oklahoma, Pittsburg, Detroit, Atlanta.
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