Una iniezione letale: così sarà giustiziato Dzhokhar Tsarnaev, il giovane attentatore della maratona di Boston che quel tragico 15 aprile del 2013 aveva solo 19 anni. E si rese complice del peggior attacco terroristico in terra americana dall'11 settembre 2001.
Solo tre giurati su 12, poi, hanno ritenuto che Dzhokhar abbia agito sotto l'influenza della figura dominante del fratello maggiore. "L'imputato merita la pena di morte - aveva detto l'accusa nell'arringa finale - non perché è violento, ma perché è crudele. Per la sua volontà di distruggere la vita di altre persone per un'idea". Dzhokhar ha ascoltato la sentenza in silenzio, seduto con le braccia incrociate. Al momento del verdetto - raccontano i testimoni - non ha mostrato particolari emozioni. Poi, terminata la lettura della sentenza, si e' alzato allontanandosi dall'aula senza dire nulla, dopo aver ricevuto una pacca sulla spalla dal proprio avvocato. Eppure tra chi lo ha visitato di recente in carcere qualcuno afferma come Dzhokhar si sia pentito. E qualche giorno fa quella maschera di freddezza che fin dal primo momento ha contraddistinto il ragazzo si era per un attimo sciolta in lacrime, per la prima volta, quando in aula ha testimoniato una sua zia. Ora Dzhokhar sarà molto probabilmente trasferito nel braccio della morte del penitenziario di Terre Haute, in Indiana. Lì attenderà la sua fine, che potrebbe arrivare anche tra qualche anno. Intanto fuori dal tribunale alcune decine di attivisti che si battono contro la pena di morte protestano. E chissà cosa passa nella testa del giovane di origini cecene, che se fosse stato condannato all'ergastolo avrebbe passato il resto della sua vita in completo isolamento nel supercarcere di Florence, in Colorado: una sorta di inespugnabile Alcatraz dove si trovano i più pericolosi criminali d'America.
Amnesty Usa, non e' giustizia - Prime reazioni polemiche alla condanna a morte per l'attentatore alla maratona di Boston Dzhokar Tsarnaev. Secondo Amnesty Usa, "questa non e' giustizia". "Condanniamo l'attentato e piangiamo per le vittime. La pena di morte pero' non e' giustizia. Alimenta la violenza e non impedisce che altri commettano crimini simili in futuro", ha detto il direttore esecutivo Steven Hawkins, facendo notare la "vergogna" che il governo federale applichi la pena capitale mentre il Massachusetts l'ha abolita a livello di stato.
Boston: attentatore della maratona condannato a morte
Dzokhar Tsarnaev in aula al momento della lettura della sentenza