Fani Willis, la procuratrice della Georgia che ha accusato Donald Trump del reato più grave tra i tanti di cui deve rispondere, può restare al suo posto a fare un passo indietro è invece Nathan Wade, il procuratore da lei assoldato per istruire il caso contro il tycoon e con il quale ha avuto una relazione. La marcia indietro di Wade segue la decisione del giudice Scott McAfee al termine di un processo durato due mesi e degno delle migliori sceneggiature hollywoodiane, tra sesso, soldi, potere e politica.
"L'opinione pubblica potrebbe ragionevolmente e facilmente avere il dubbio sugli scambi finanziari, sui benefici per la procuratrice o anche sulla relazione intima", ha sottolineato il giudice nella sentenza. "In altre parole, una persone esterna potrebbe ragionevolmente pensare che la procuratrice non stia esercitando il suo giudizio professionale in modo indipendente. Finché Wade continuerà a occuparsi del caso, questa percezione persisterà". Figlia di un ex attivista del movimento per i diritti degli afroamericani 'Black Panther', madre single di due figli, la 53enne nata in California ha respinto con forza ogni accusa. "Non c'è nessuno uomo, a parte mio padre, che potrà mai pagare i miei conti", ha dichiarato durante una delle udienze dopo che l'avvocato di Roman aveva insinuato che il suo fidanzato le avesse pagato cene e vacanze. E ancora: "Non sono io sotto processo ma Trump e i suoi co-imputati", ha attaccato durante un interrogatorio alla sbarra. La fiera procuratrice non ha mai ceduto di fronte alle domande incalzanti e, a volte, sessiste dell'accusa. Nessun segno di debolezza, neanche quando una sua ormai ex amica ha insinuato che la relazione con Wade fosse iniziata prima che lei lo assumesse. Trump non ha preso bene la decisione del giudice.
"La procuratrice della Georgia Fani Willis non può restare al suo posto e continuare la sua caccia alle streghe contro di me. E' corrotta e ha lavorato con la Casa Bianca di Joe Biden per orchestrare" questa operazione, ha attaccato l'ex presidente criticando duramente la sentenza di McAfee. "Queste sono interferenze sul voto. Biden e i suoi corrotti alleati non si fermeranno di fronte a nulla per prevenire un nostro ritorno alla Casa Bianca"
L'ex vicepresidente Mike Pence non appoggerà Donald Trump per la presidenza. "Quest'anno non appoggerò Donald Trump, non è una sorpresa", ha detto l'ex vicepresidente in un'intervista a Fox, spiegando che la decisione di non dare l'endorsment al suo ex capo non dovrebbe essere una sorpresa. I rapporti fra Pence e Trump si sono spezzati dopo l'assalto al Congresso del 6 gennaio.
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