Nord America

Il vice di Trump è il senatore ed ex marine Vance, un falco

Trentanove anni e autore di bestseller. Biden: sta con i ricchi

Redazione Ansa

Marco Rubio, you're fired! Doug Burgum, you're fired! Alla fine è il senatore D.J. Vance ad aggiudicarsi la gara per diventare il vice di Donald Trump, che di recente lo aveva paragonato ad un "giovane Lincoln" per la sua barba ispida.
    Per sua stessa ammissione, il tycoon ha trattato la nomina del suo vice "come una altamente sofisticata versione di 'The Apprentice'", il reality show che lo rese famoso, in cui licenziava brutalmente i concorrenti uno dopo l'altro per arrivare al vincitore. L'ex presidente aveva annunciato tre mesi fa di aver già deciso ma è riuscito a tenere nascosta la sua scelta costringendo i candidati a rivaleggiare tra loro, anche nella raccolta fondi. Nella sua shortlist erano rimasti in tre, tutti uomini bianchi, ignorando il rischio di ritrovarsi con Kamala Harris - prima vicepresidente donna e di colore - nel tandem dem rivale, forse anche al posto di Joe Biden se dovesse ritirarsi: l'oscuro ma ricchissimo governatore 67/enne del North Dakota Doug Burgum, che lo aveva sfidato alle primarie, il tre volte senatore della Florida Marco Rubio (53), suo rivale nel 2016, e il suo collega James David Vance, alla Camera alta da solo un anno, convertitosi recentemente al mondo Maga dopo aver attaccato pesantemente in passato The Donald.
    Soppesati pro e contro, alla fine (lo ha comunicato all'interessato solo 20 minuti prima) ha scelto il 'falco' Vance, il candidato più giovane (con i suoi 39 anni uno dei vice piu' giovani), più intellettuale (studi a Yale e autore nel 2016 del bestseller 'Hillbilly Elegy', diventato anche un film), più incisivo in tv e anche più conservatore: in particolare sull' aborto, dove ha sposato il bando nazionale prima di sfumare la sua posizione, ma anche sugli aiuti all'Ucraina.
    Capace quindi di mobilitare la base piu' tradizionalista. E, come campione della classe media bianca in crisi, oggetto del suo memoir sulla sua famiglia e sulla cultura degli Appalachi, capace pure di attrarre i voti della cruciale Rust Belt. Ma l'astro nascente dei repubblicani, che potrebbe rappresentare il futuro del partito dopo il tycoon, è anche quello con minore esperienza politica e questo potrebbe minare gli attacchi di Trump alla Harris come inadatta a succedere a Biden se necessario. Sicuramente era più esperto Rubio, che poteva garantire anche una ulteriore spinta sul cruciale voto ispanico.
    Mentre Burgum, uno degli imprenditori più ricchi d'America, non avrebbe certo ringiovanito il ticket ma avrebbe rassicurato il mondo del business, tanto da avere l'endorsement del Wall Street Journal e The New York Post, ossia di Rupert Murdoch. Ex 'venture capitalist' di successo ed ex marine in Iraq, Vance contava anche sull'appoggio di Donald jr, il figlio maggiore di Trump, e dell'ex anchor di Fox Tucker Carlson.
    L'attacco dem è già partito. "Parla in modo grandioso dei lavoratori. Ma ora, lui e Trump vogliono aumentare le tasse sulle famiglie della classe media, spingendo al contempo ulteriori tagli fiscali per i ricchi", ha scritto Biden su X.
    Mentre la sua campagna si prepara a dipingerlo come un "estremista", "la cartina di tornasole definitiva di Donald Trump", dall'aborto all'Obamacare e all'accettazione dei risultati delle elezioni. Ma anche come un "voltagabbana", che in passato lo ha definito "inadatto alla carica più alta della nazione" (sul Nyt nel 2016) e lo ha paragonato a Hitler. (ANSA).
   

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