Nord America

Usa 2024: Trump insulta Harris, bufera sul post sessista

La vicepresidente alla Cnn: 'Dal tycoon sempre lo stesso copione, io non cambio i miei valori'

Redazione Ansa

Prima una battuta sessista su Kamala Harris, poi l'accusa di aver portato a termine un colpo di stato per assicurarsi la nomination democratica e di essere fra le responsabili del suo tentato assassinio. Donald Trump attacca a tutto campo la sua rivale. Harris, nella prima intervista tv alla Cnn, lo liquida però con un secco: "E' sempre lo stesso copione".
Nella sua prima prova televisiva da quando Joe Biden si è ritirato e nelle vesti da candidata alla presidenza, la vicepresidente risponde alle critiche di chi le punta il dito contro per aver cambiato posizione su molti temi. "La cosa più importante è che i miei valori non sono cambiati" né sul clima né sull'immigrazione, spiega a Cnn seduta al Kim Cafe di Savannah, Georgia. Harris si dice convinta dell'importanza di avere una "diversità di opinioni" nella propria squadra e per questo si impegna a nominare un repubblicano nel suo gabinetto se sarà eletta.
In Georgia Harris è accompagnata dal suo vice in un tour che ha come obiettivo strappare voti a Trump nelle aree rurali dove si è imposto nelle due precedenti elezioni. L'ex presidente intanto è in Michigan da dove definisce Harris una "fascista" e una "marxista" che con le sue politiche economiche ha creato un "incubo". Attacchi pesanti che si sommano alla recente rabbia mostrata dall'ex presidente su Truth, dove ha caldeggiato alcuni temi cari a QAnon e puntato il dito contro tutto e tutti, postando una foto di Bill Gates in uniforme carceraria e insinuando che Barack Obama meriterebbe di essere sottoposto a un "tribunale militare". Ma è stata la condivisione di un post sessista contro Harris, per la quale ha ipotizzato favori sessuali per fare carriera, che ha sollevato una bufera.
L'immagine ritrae Harris e Hillary Clinton, sua avversaria nel 2016, con un testo che recita: "È divertente come i pompini abbiano avuto un impatto diverso sulle loro carriere...". Il riferimento è da un parte allo scandalo del presidente Bill Clinton con Monica Lewinsky, dall'altro alla relazione romantica di Harris con l'ex sindaco di San Francisco Willie Brown, che - secondo ambienti di destra - l'avrebbe aiutata nella sua ascesa politica.
I tweet e i post dell'ex presidente innervosiscono sempre più il partito repubblicano, convinto che se Trump non cambierà strategia e non si concentrerà sui temi veri della campagna elettorale, il rischio è la sconfitta a novembre. Gli ultimi sondaggio a livello nazionale indicano Harris in vantaggio: per il Wall Street Journal la vicepresidente è avanti di un punto con il 48% dei consensi, mentre per quello di Reuters-Ipso di ben quattro punti, oltre il margine di errore. Negli stati in bilico i due candidati sono invece testa a testa. E' proprio su questi che Trump e Harris stanno concentrando i loro sforzi.
L'ex presidente è tornato nel Wisconsin che ha ospitato la convention repubblicana, mentre il suo vice è stato in Michigan da dove non ha lesinato critiche a Harris per le polemiche sulla visita di Trump ad Arlington in occasione dell'anniversario del ritiro americano dall'Afghanistan. Una visita caratterizzata da un litigio fra lo staff dell'ex presidente e un dipendente del cimitero militare, spintonato perché voleva far rispettare il divieto di riprese nell'area. Un incidente che la campagna dell'ex presidente e Vance hanno minimizzato. "Dovremmo parlare dei 13 innocenti americani che hanno perso la vita" in Afghanistan e sui quali "Kamala Harris non ha aperto neanche un'indagine. Nonostante questo critica Trump. Deve andare all'inferno", ha detto il candidato alla vicepresidenza. Toni duri che ha proseguito anche intervenendo a un incontro dell'associazione dei pompieri a Boston, dove è stato però fischiato. Contestazioni che non lo hanno scoraggiato e demoralizzato. Vance ha infatti continuato il suo intervento presentando il ticket presidenziale repubblicano come il "più pro-lavoratori della storia". 

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