La stretta di mano attraverso il palcoscenico, poi un sopracciglio alzato, un silenzioso sospiro, la mano sul mento incredula, scrollando la testa, una risata di cuore: nel primo e forse ultimo dibattito della corsa 2024 contro Donald Trump, la candidata dem Kamala Harris ha usato lo split screen per mettere in mostra le armi del body language superando l'handicap dei microfoni spenti imposti dalle regole concordate con la Abc.
La stretta di mano iniziale ha dato il tono della serata: Kamala è entrata sicura sul palco e si è diretta a braccio teso spiazzando Donald arroccato dietro il podio: "Lo ha preso di sorpresa in un atto di guerra psicologica", ha detto al New York Post l'esperto di comunicazione non verbale Chris Ulrich.
Trump, parlando di immigrazione, si è lamentato che i migranti haitiani mangiano cani e gatti "della gente che vive qui": dall'altro lato del doppio schermo la Harris è scoppiata a ridere. Più volte l'ex presidente ha sfoggiato uno dei tic che gli scattano quando qualcosa non gli va bene, "le labbra sospinte in avanti quasi come in un bacio", ha osservato Navarro. Ma anche Kamala, secondo l'esperto di body language, ha involontariamente segnalato le sue defaillance, come quando, rispondendo alla prima domanda, era palpabile la sua tensione nei muscoli del collo e nella gola, come se avesse difficoltà a inghiottire.
Stretta di mano e sguardi, il body language sul ring
Tic e gesti di Harris e Trump analizzati dagli esperti