Nord America

La Corte Suprema dà ragione agli autisti contro Uber e Lyft

Respinto un ricorso per bloccare la causa statale in California

Redazione Ansa

(ANSA) - LOS ANGELES, 07 OTT - La disputa tra le compagnie di car sharing e i loro autisti passa da Sacramento a Washington.
    Nel lungo braccio di ferro cominciato in California, lunedì è scesa in campo la Corte Suprema, che ha rigettato il ricorso con cui Uber e Lyft chiedevano di bloccare la causa per il pagamento degli arretrati a decine di migliaia di conducenti.
    Quattro anni fa, il procuratore generale e il commissario per i diritti dei lavoratori dello stato a guida democratica avevano stabilito che era sbagliato considerare gli autisti come dei lavoratori autonomi e che Uber e Lyft dovevano considerarli come dei dipendenti. Con questo passaggio di status, i lavoratori hanno potuto chiedere risarcimenti retroattivi per i congedi di malattia e i rimborsi spese non pagati. Alcuni l'hanno fatto attraverso un arbitrato individuale, mentre lo stato ha fatto partire una mastodontica causa per tutti i lavoratori.
    Gli avvocati di Uber e Lyft sostengono che l'azione legale dei magistrati californiani non sia valida, perché la legge federale impedisce agli stati di fare causa per conto di chiunque abbia acconsentito a gestire le eventuali controversie con un arbitrato privato invece che nelle aule di tribunale. E questo è quello che hanno fatto gli autisti (e anche i clienti) di Uber e Lyft, quando per iscriversi alla piattaforma hanno accettato i termini di servizio.
    Con questa motivazione i colossi del car sharing hanno cercato di bloccare la causa dello stato della California, prima con un ricorso alla Corte Suprema di Sacramento e poi rivolgendosi a Washington. Anche i giudici federali hanno respinto il loro ricorso. "I magistrati dello stato della California non stanno facendo causa alle aziende per conto dei singoli autisti, ma in virtù delle leggi sul lavoro vigenti nello stato", è il commento di Sacramento. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it