Nord America

La Nasa annuncia un nuovo rinvio, sulla Luna a metà 2027

Per problemi della capsula Orion, tra cui lo scudo termico

Redazione Ansa

(ANSA) - WASHINGTON, 05 DIC - Gli Stati Uniti stanno posticipando il loro piano di tornare con la missione Artemis sulla Luna dal 2026 a "metà 2027" a causa dei problemi con lo scudo termico e di altri problemi che affliggono la capsula dell'equipaggio Orion. Lo ha annunciato la Nasa. Artemis, che prende il nome dalla sorella di Apollo nella mitologia greca, è stata annunciata ufficialmente nel 2017 come parte dei piani della Nasa per stabilire una presenza continuativa sul satellite della Terra e applicare le lezioni apprese lì per una futura missione su Marte. La sua prima missione, un volo di prova senza equipaggio verso la Luna e ritorno chiamato Artemis 1, ha avuto luogo nel 2022, dopo diversi rinvii. Ma i team che hanno esaminato i dati hanno poi appreso che lo scudo termico di Orion si era eroso in modi inaspettati e che c'erano anche problemi con i suoi sistemi elettrici e di supporto vitale. "Siamo stati in grado di ricreare il problema qui sulla Terra, e ora conosciamo la causa principale, e questo ci ha permesso di escogitare un percorso da seguire", ha detto ai giornalisti l'amministratore della Nasa Bill Nelson durante una conferenza stampa. Artemis 2, missione con un equipaggio che non atterrerà sulla superficie lunare, è stata posticipata da settembre 2025 ad aprile 2026, ha proseguito Nelson. Artemis 3, in cui la prima donna e la prima persona di colore metteranno piede sul suolo lunare al polo sud della Luna, dovrebbe ora aver luogo a "metà del 2027".
    "Sarà ben prima dell'intenzione annunciata dal governo cinese, che ha già dichiarato pubblicamente la data del 2030", ha aggiunto Nelson. Oltre ai problemi che affliggono Orion, la Nasa sta aspettando che SpaceX di Elon Musk abbia una versione modificata del suo prototipo di razzo Starship per fungere da lander lunare. Sebbene l'azienda stia facendo rapidi progressi, ha ancora molta strada da fare nei test, soprattutto per dimostrare di poter eseguire una complessa procedura di rifornimento in orbita. Anche le tute spaziali, sviluppate da Axiom, sono ancora attese. (ANSA).
   

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