Oceania

Piccoli Stati insulari cercano protezione al tribunale del Mare

I primi ministri di Tuvalu e Antigua davanti a Corte di Amburgo

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 SET - I primi ministri di due piccole nazioni insulari che devono far fronte agli impatti continui dell'innalzamento del livello del mare compaiono oggi alle udienze presso il Tribunale internazionale del Mare ad Amburgo, in Germania, per chiedere un parere consultivo sugli obblighi dei Paesi nella lotta al cambiamento climatico.
    Secondo quanto riferisce la Cnn, si tratta dei primi ministri Kausea Natano di Tuvalu, Paese insulare dell'Oceania, e Gaston Browne di Antigua e Barbuda, nei Caraibi. Entrambi testimonieranno davanti al Tribunale internazionale per il diritto del mare, che valuterà se le emissioni di carbonio assorbite dall'oceano debbano essere considerate inquinamento marino, e quali obblighi le nazioni hanno di proteggere l'ambiente marino.
    Più di 200 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case durante una tempesta a Majuro, la capitale delle Isole Marshall, dopo essere state inondate dall'acqua. Anche gli Stati insulari come Tuvalu e Vanuatu rischiano di essere sommersi dall'acqua entro la fine del secolo a causa degli impatti climatici. L'eccessivo inquinamento da carbonio provoca danni agli oceani, tra cui lo sbiancamento e l'acidificazione dei coralli.
    In rappresentanza della Commissione dei piccoli Stati insulari sul cambiamento climatico e il diritto internazionale (Cosis), i due primi ministri sosterranno che i Paesi hanno l'obbligo di proteggere l'ambiente marino ai sensi della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, comprese le emissioni di gas serra. "Veniamo qui in cerca di aiuto urgente, nella forte convinzione che il diritto internazionale sia un meccanismo essenziale per correggere l'ingiustizia manifesta che il nostro popolo sta subendo a causa del cambiamento climatico", ha affermato Natano di Tuvalu, ripreso dalla Cnn.
    Il tribunale emetterà un parere consultivo, che non è giuridicamente vincolante, ma offre una dichiarazione autorevole su questioni legali che potrebbe guidare i Paesi nell'elaborazione delle leggi sulla protezione del clima.
    (ANSA).
   

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