Professioni

Commercialisti, 'eliminare o dimezzare imponibilità Superbonus'

Audizione dei professionisti ieri sulla manovra economica

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Espungere la norma che prevede l'imponibilità in un arco temporale di dieci anni per gli immobili oggetto di interventi agevolati con il Superbonus o, quanto meno, ridimensionarne l'ambito temporale di operatività a 5 anni. È la proposta avanzata dal Consiglio nazionale dei commercialisti, in un'audizione sulla manovra presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite in seduta congiunta, nel tardo pomeriggio di ieri.
    Secondo i professionisti si tratta di un intervento normativo che "pur disponendo per il futuro, ha il retrogusto amaro della retroattività e si pone evidentemente in contrasto con il principio del legittimo affidamento del contribuente, per cui non risponde al modello ideale da seguire per l'introduzione di nuovi presupposti impositivi". La scelta del legislatore di prevedere l'imponibilità in un arco temporale pari a 10 anni "non sembra trovare giustificazione se non in una certa volontà di colpire chi, in ultima analisi, ha semplicemente fruito di una opportunità che lo stesso legislatore gli aveva offerto, in relazione a immobili diversi da quelli ricevuti per successione o adibiti ad abitazione principale", affermano i commercialisti.
    "Sotto quest'ultimo profilo, le perplessità sono ancora più evidenti se si considera che la misura non viene cifrata in relazione tecnica e quindi non risponde nemmeno all'esigenza, discutibile, ma comprensibile, di reperire coperture finanziarie per altri provvedimenti di maggiore spesa o di minore entrata presenti nella manovra. Per queste ragioni, invitiamo il legislatore - ove non ritenesse di espungere integralmente la misura - a ridimensionarne, quanto meno, l'ambito temporale di operatività a 5 anni".
    Il Consiglio nazionale della categoria guidato da Elbano de Nuccio, sempre in materia di Superbonus, ha anche proposto alcune norme di interpretazione autentica finalizzate a ridurre il rischio di contenzioso tra imprese e committenti dovuto alla riduzione dell'agevolazione, nel 2024, al 70% in relazione a tutti quegli interventi che alla data del 31 dicembre 2023, pur in avanzata esecuzione, non risultassero ancora ultimati.
    (ANSA).
   

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