Professioni

Commercialisti, 'ok stop a emendamenti a favore di tributaristi'

In Commissione al Senato su deposito di bilanci e atti societari

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 NOV - Il Consiglio nazionale dei commercialisti "esprime la propria soddisfazione per la bocciatura da parte della Commissione Bilancio del Senato di alcuni emendamenti con i quali si intendeva estendere ai tributaristi la possibilità di depositare bilanci e atti societari, legittimarli quali soggetti incaricati all'invio telematico delle dichiarazioni dei redditi e con i quali si voleva estendere anche agli iscritti a tutte le associazioni professionali (disciplinate dalla legge 4 del 2013) le norme di tutela per i casi di infortunio, malattia e ricovero del professionista iscritto all'Ordine". Lo si legge in una nota.
    Plaude il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio: "Constatiamo, però - afferma - con rammarico che ancora una volta si è dovuto assistere a tentativi di equiparazione con la nostra professione costituzionalmente qualificata", aggiunge, parlando della "distorta lettura che si dà alla iscrizione all'elenco delle associazioni presso il ministero delle Imprese che intende mettere in trasparenza l'infinito mondo delle associazioni di esercenti attività intellettuali non assimilabili a quelle riferibili alle professioni regolamentate in Ordini e Collegi. Elenco che comprende migliaia di associazioni che radunano attività di ogni tipo, essenzialmente intellettuali, ma certo estranee alle attività tipiche dei professionisti ordinistici che i cittadini ben conoscono e verso i quali nutrono una fiducia precostituita proprio dal percorso superato per acquisire quella specifica qualifica professionale", incalza.
    Per il consigliere nazionale dei commercialisti Pasquale Mazza "se la legge ha richiesto per i commercialisti l'istituzione di un ordinamento professionale di rango costituzionale, non si comprende a quale interesse pubblico dovrebbero rispondere norme che rendessero possibile a soggetti non abilitati attività che leggi specifiche hanno attribuito ai commercialisti, evidentemente proprio a tutela della fede pubblica", termina la nota. (ANSA).
   

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