Professioni

Commercialisti, 'una svolta le modifiche al codice della crisi'

de Nuccio, 'Il decreto varato in Cdm è utile ai professionisti'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 10 GIU - "Il decreto correttivo del Codice della crisi, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, con cui si chiarisce e migliora il testo del decreto legislativo del 2019, rappresenta una svolta fondamentale per la piena riuscita dello stesso codice", perché le modifiche "sono estremamente significative, sia per i professionisti ordinistici impegnati nella gestione della crisi di impresa, sia per la riuscita di alcuni nuovi istituti previsti dal Codice". Parola del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, che è anche componente dell'Osservatorio permanente sulla crisi di impresa presso il ministero della Giustizia.
    "Decisamente apprezzabili - aggiunge - le modifiche all'art.
    25-octies, in cui viene rivisto il meccanismo della segnalazione anticipata per l'emersione della crisi di impresa", con "la riformulazione dell'art. 25-octies, prevendendo l'attenuazione, o anche l'esclusione della responsabilità per i sindaci che siano attivati tempestivamente con la segnalazione all'organo amministrativo, ma anche circoscrivendo in modo adeguato i termini e le condizioni per considerare tempestiva tale segnalazione: sessanta giorni dalla conoscenza effettiva (e non dalla teorica conoscibilità) delle condizioni di crisi. Un traguardo storico - prosegue de Nuccio - che si accompagna" alla proposta di legge sulla responsabilità dei sindaci approvata dalla Camera la settimana scorsa ed è "di buon auspicio per quella che sarà la revisione dei reati fallimentari, in corso, per la quale il Consiglio nazionale ha in più occasioni sollecitato di veder ripristinato il perimetro del "dolo eventuale" con la prova necessaria della intenzionalità".
    L'albo dei gestori "diventa elenco", sottolinea ancora, "con un riconoscimento delle prerogative degli Ordini professionali vigilati dal ministero che, per definizione normativa, sovrintendono alla gestione degli albi. Si differenziano così i professionisti ordinistici da quanti non lo sono: per loro viene finalmente meno l'obbligo del tirocinio attualmente previsto nel testo vigente", chiosa. (ANSA).
   

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