(ANSA) - ROMA, 24 LUG - "Rivedere il meccanismo di
assegnazione delle risorse destinate al credito d'imposta
destinato alle imprese che effettuano investimenti nella Zes
unica del Mezzogiorno perché con quello attualmente previsto il
bonus fruibile si riduce al 17,6% della percentuale spettante
prevista dalla norma", dunque, "fermo restando il credito
d'imposta spettante, è necessario prevedere per il credito
effettivo una soglia minima oltre la quale non si dovrebbe
scendere".
La richiesta arriva direttamente dal Consiglio nazionale dei
commercialisti in seguito al provvedimento con cui l'Agenzia
delle Entrate ha determinato in 17,6668% la percentuale del
credito d'imposta effettivamente fruibile dalle imprese che
effettuano investimenti dal 1° gennaio al 15 novembre 2024,
specificamente per l'acquisizione di beni strumentali destinati
a strutture produttive situate nella Zes unica.
Secondo i calcoli della Fondazione nazionale ricerca dei
commercialisti, infatti, "una piccola impresa collocata in
Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, a cui spetterebbe un
credito d'imposta del 60% sugli investimenti effettuati, ha
diritto ad un credito d'imposta effettivo del 10,60% (il 17,6%
del 60%), invece, una media impresa collocata in Basilicata,
Molise e Sardegna, a cui spetterebbe un credito del 40%, ha
diritto ad un credito effettivo del 7,06% (il 17,6% del 40%)",
ma "la situazione peggiora soprattutto per le grandi imprese
collocate in Abruzzo che, a fronte di un credito spettante del
15%, ottengono con l'attuale meccanismo un credito effettivo del
2,65% (il 17,6% del 15%)".
"È assolutamente necessario rivedere il meccanismo di
assegnazione delle risorse e, fermo restando il credito
d'imposta spettante, prevedere una soglia minima oltre la quale
il credito effettivo non dovrebbe scendere", sottolinea il
presidente nazionale della categoria Elbano de Nuccio. (ANSA).
Commercialisti, 'rivedere il credito d'imposta della Zes unica'
Per i professionisti va prevista una 'soglia minima'