Professioni

Anelli, 'professioni sanitarie spina dorsale del sistema salute'

'Nel nostro sistema economia prevale sul primato della persona'

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 13 OTT - "Le professioni sanitarie sono la spina dorsale del sistema salute. Un sistema che non può essere garantito solo da macchine o infrastrutture, ma viene garantito grazie alle competenze. E' emerso in modo evidente durante il Covid quando non erano certo le macchine a risolvere un problema di una malattia che non conoscevamo quanto le capacità di medici di elaborare strategia per affrontarla". Lo ha detto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, intervenendo ad Ancona agli "Stati generali delle professioni della salute" nell'ambito delle iniziative Extra G7 Salute. Oggi chiediamo "attenzione, vorremmo che la salute dei cittadini fosse ancora una volta sostenuta in modo adeguata da una attenzione particolare alle professioni sanitarie".
    Anelli ha commentato il documento conclusivo del G7 Salute appena concluso ad Ancona. "E'un buon documento - ha detto - perchè ripropone queste tematiche soprattutto nei confronti delle future pandemie e l'utilizzo dei vaccini.
    Ricordo che in quel periodo noi abbiamo subìto la perdita di tanti colleghi per il covid 380 con una media di 40-50 al mese.
    Dal primo gennaio 2021, quando sono iniziate le vaccinazione, la mortalità pian piano si è azzerata. In 4 mesi abbiamo dimostrato sulla nostra pelle come i vaccini fossero essenziali per farci uscire dalla pandemia". Il ministro della Salute Schillaci ha annunciato 21 milioni per i farmaci contro l'antibiotico resistenza "un tema attualissimo che non riguarda solo i farmaci che vengono prescritti dai medici, riguarda una catena larga, per esempio i veterinari per gli allevamenti. "E noi siamo fortemente consapevoli dei rischi che si corrono. Non potremno sempre trovare antibiotici alternativi a quelli in uso e che dimostrano resistenza nei confronti dei batteri. Per questo rimane forte l'impegno della professione a sostenere questa attività".
    Ma il tema dei farmaci tocca anche un altro aspetto "Il nostro è un sistema in cui l'economia prevale sul primato della persona e questo porta a problemi di natura etica - denuncia Anelli -; i medici oggi sono chiamati a rispondere del costo dei farmaci per curare i tumori, condizionati dai budget e quindi non liberi di poter prescrivere il miglior farmaco per determinate cure". Euesto crea delle "lacerazioni sul piano della coscenza. crea anche una minore efficienza del sistema".
    Mentre i cittadini vorrebbero che i medici fossero liberi nella prescrizione dei farmaci e l'unico vincolo fosse quello del benessere dei pazienti. "Oggi invece la dimensione aziendalistica porta a chiedere ai medici il riscontro sul piano del rispett dei budget e non invece degli obiettivi di salute".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it