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Notai, linee guida sul cohousing, nel 2025 over65 pari al 34,9%

Vantaggi da legge del 2023 che include la coabitazione 'senior'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 OTT - "È sempre più frequente che persone anziane vivano in case di proprietà spesso molto grandi per le loro esigenze, svuotatesi nel corso degli anni, non più rispondenti alla funzione di casa per il nucleo familiare originario", abitazioni che necessitano di frequenti interventi manutentivi", in uno scenario in cui l'Istat stima che la quota di individui di 65 anni, o più passerà dal 23,5% (2021) al 34,9% nel 2050". Parte da queste premesse l'analisi del Consiglio nazionale del Notariato che ha appena dato alle stampe uno studio che risponde a domande come "cos'è un contratto di 'senior' cohousing, o di cohousing intergenerazionale?" e "chi lo può stipulare", e "cosa ha previsto la legge 33 del 2023?". La disciplina della scorso anno, chiariscono i professionisti, "ha riconosciuto espressamente il senior cohousing e il cohousing intergenerazionale, delegando il governo ad emanare uno o più decreti legislativi, finalizzati ad attuare diverse misure in materia di politiche in favore delle persone anziane, anche di tipo abitativo. La scelta - si legge - offre numerosi vantaggi quali la riduzione del consumo del suolo, un contributo significativo alla rigenerazione urbana mediante la riqualificazione ecosostenibile dell'esistente patrimonio immobiliare, una notevole diminuzione dei costi di vita, maggiore sicurezza, miglior assistenza e un incremento dell'interazione sociale".
    Oggi, si precisa, "il contratto di cohousing può essere attuato attraverso diverse tipologie di contratti, quali, per esempio, la compravendita, in cui ciascun residente è proprietario o comproprietario dell'immobile in cohousing la locazione, in caso di appartenenza dell'immobile a un terzo che lo concede in locazione ai cohousers o il comodato d'uso gratuito. A tali contratti sarà necessario affiancare un regolamento interno della coabitazione che vada a disciplinare alcuni aspetti cruciali, quali - per esempio - i requisiti di partecipazione alla coabitazione, la gestione dei servizi comuni, le eventuali modifiche contrattuali dovute a recesso, morte o sopravvenuta infermità di uno dei coabitanti", sottolineano, infine, i notai.
    (ANSA).
   

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