"Complimenti al premier e a Repubblica, che promettono di pubblicare solo ciò che è già pubblico da anni. D'altronde, il cinismo non ha limiti quando si tratta di qualche voto in più.
"Il golpista" del PD non sa di cosa sta parlando e meno che mai lo sa Repubblica: infatti il segreto di stato non è opponibile - per legge! - nelle inchieste sulle stragi. Non esistono carte riguardanti le stragi che siano state negate ai magistrati", sottolinea Biondo.
"Quelle di cui parla Renzi sono tutte arrivate nelle mani dei Pm nell'ultimo ventennio e, pur svelando qualcosa di importante, non hanno certo portato alla verità - aggiunge il responsabile comunicazione M5S di Montecitorio - Le carte di cui parla Renzi sono quindi desecretate e in molti casi già consultabili Insomma siamo alla solita cinica televendita per dire "qualcosa di sinistra".
"Ovviamente - prosegue Biondo - il segreto di Stato esiste, ed è stato opposto, recentemente, nel processo per il rapimento di Abu Omar, uno degli ultimi esempi di servilismo e di svendita dell'interesse nazionale. Sono proprio carte di questo tenore a rimanere "intangibili": i documenti Nato, quelli che parlano di accordi sulle basi militari, della presenza di testate atomiche in Italia, di interessi stranieri nel Paese o anche le carte che riguardano il Quirinale".
"E molte altre carte chissà dove sono finite: magari in qualche archivio parallelo, come quello scoperto da Aldo Giannuli sulla Circonvallazione Appia a Roma nel 1997, mentre al Viminale regnava Giorgio Napolitano - conclude - Lo Stato Italiano non ha infatti una mappa dei suoi archivi: altro che carte fantasma, noi abbiamo interi archivi fantasma, che nessuno sa dove siano e cosa contengano".