C'era una sorta di 'manuale del corteggiamento' che i componenti della cosiddetta ''cupola degli appalti'' utilizzavano per agganciare i manager delle società pubbliche, affinché questi ultimi indirizzassero poi gli appalti a favore delle imprese e delle cooperative vicine a tutti gli schieramenti politici e disponibili a versare tangenti. I pubblici ufficiali andavano, infatti, ''coccolati'' come le ''belle donne'', anche per ''due anni'' di seguito tra cene e aperitivi, prima di riuscire ad ottenere la loro fiducia e il loro ''asservimento''.
E' quanto emerge da alcune intercettazioni riportate nella richiesta di custodia cautelare firmata dai pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere nei giorni scorsi l'ex esponente Dc Gianstefano Frigerio, il suo 'braccio destro' Sergio Cattozzo, l'ex funzionario del Pci Primo Greganti, e il manager di Expo 2015 spa Angelo Paris. I pm fanno riferimento, in particolare, ''alle prolungate collusioni e ai vantaggi riservati ai pubblici ufficiali'' della società pubblica Sogin spa, che si occupa di smaltimento di scorie nucleari e i cui appalti sono finiti al centro delle indagini, assieme a quelli dell'Expo e della sanità lombarda.
Parlando con Frigerio il 22 gennaio del 2013, Cattozzo, chiariscono i pm, ''significativamente fa intendere che per ottenere risultati prima di prospettare un tornaconto al pubblico ufficiale bisogna coltivare il rapporto con lo stesso e ottenere una certa confidenza''. L'ex segretario ligure dell'Udc sta parlando, in particolare, di Giuseppe Nucci e Alberto Alatri, ex vertici di Sogin, entrambi indagati. ''Io, per parlare con loro sono andato lì per due anni tutti ... tutti i mercoledì me li son portati a pranzo (...) aperitivi ... li abbiamo coccolati come due belle donne'', spiega Cattozzo.
Per promuovere la ''carriera'' di Nucci all'interno di Sogin, ma anche in altre aziende pubbliche (il manager chiedeva addirittura in alcune intercettazioni se poteva correre come ''ad di Alitalia''), oltre a Cattozzo e Frigerio, si sarebbe mosso anche Grillo. ''Ecco Giuseppe (...) son stato da Cesare (Previti, ndr) .. abbiamo parlato al telefono con Gianni Letta, domani ci riceve, domani mattina ci dice a che ora, perché c'è anche il Presidente. Appena andiamo a parlare con Gianni poi ci vediamo io e te e ti racconto'', diceva l'ex senatore al manager, il quale gli raccontava, a sua volta, di essere ''stato dal Sottosegretario De Vincenti .. giorni fa (...) che mi ha detto 'Io sono a disposizione per tutte le cose che voi c'avete da fare'''.
Anche Greganti, tra l'altro, nel maggio del 2013, come scrivono i pm, ''dice di aver 'sostenuto con forza stamattina a Roma' la riconferma di Nucci ('su Nucci i nostri non hanno nessun problema')''. La linea, infatti, è sempre quella dettata da Frigerio che, in relazione ad un altro grande appalto al centro dell'inchiesta, quello per la 'Città della Salute' che vale oltre 300 milioni di euro, ''invita'' a ''procedere con molta cautela'' e nell'ottica di una ''consueta strategia bipartisan''. Intercettato la spiega così: ''io ho detto ai nostri amici ma diglielo anche tu.. tu li vedessi.. anche ai 'rossi'.. di allargare sui lombardi''. Un'altra regola, stavolta per la richiesta di tangenti, la detta sempre Cattozzo in un'altra intercettazione con Frigerio del 24 ottobre 2013, nella quale parlano di un appalto della Sogin assegnato, grazie anche a Nucci, all'imprenditore vicentino Enrico Maltauro: ''Bisogna metterne 20 di stecche in forno per tirar fuori 10''. Sempre nella stessa intercettazione ambientale Frigerio, invece, fa un po' di conti di quello che, secondo i pm, la ''cupola'' dovrebbe intascare: ''praticamente sarebbero 4, a me vengono 400 ... a te dovrebbe dare 400 'in nero' a te, 400 'in nero a me', ... 200 a Gigi e 200 a Primo''.
Infine, negli atti dei pm vengono messe in evidenza anche le cautele utilizzate dagli arrestati negli incontri. Si davano appuntamento, secondo gli inquirenti, con ''modalità tipiche della fissazione di incontri da parte della criminalità organizzata''. Il 25 settembre del 2013, infatti, l'imprenditore Maltauro ''chiama'' Cattozzo ''con il quale concorda un incontro per l'indomani alle ore 18,30, fuori dal casello di Tortona nell'adiacente parcheggio secondo modalità usuali tra i due'' al fine ''di eludere possibili controlli di pg''.
Expo: Cattozzo,'coccolare manager come belle donne'
Atti, 'strategia' su società pubbliche e 'stecche da infornare'