(ANSA) - ROMA, 20 MAG - ''Uber è una rivoluzione: il mercato della mobilità ormai si è evoluto e tutti se ne devono fare una ragione''. Parola di Benedetta Arese Lucini, uno dei general manager di Uber, il servizio per prenotare un'auto con conducente via 'app' su smartphone inviso alla categoria dei tassisti, intervistata da Repubblica.
''Mi insultano sui social network'', dice, ma ''mi preoccupano di più le minacce che da mesi subiscono i nostri autisti, soprattutto di notte''. ''Circolano delle liste con le targhe delle macchine che lavorano con noi. Qualcuno usa la nostra stessa app per individuarli''. ''Non siamo noi il problema, è il mercato che è cambiato. Ormai ci sono tante app per il car sharing, il car pooling, per chiamare i taxi e gli Ncc. A Londra abbiamo contato 20 servizi del genere, che avvicinano il cittadino alla mobilità alternativa a vantaggio del traffico e dell'ambiente''. In Italia ''la legge base è del 1992, quando non esistevano gli smartphone e non c'erano alternative ai taxi''.
Sulla protesta dei tassisti di Milano interviene sulla Stampa il giuslavorista Pietro Ichino: ''Mi sembra che siano un classico caso di autodifesa di un gruppo di insiders contro la concorrenza di un gruppo di outsiders. Come sempre in questi casi, gli insiders si presentano come paladini di un interesse degli utenti alla qualità e sicurezza del servizio. Ma non è così''. L'amministrazione comunale, aggiunge, dovrebbe ''fare l'interesse di tutta la cittadinanza. Non dovrebbe porsi al servizio di una lobby, per quanto prepotente e agguerrita''.(ANSA).