Un risultato positivo al test della tubercolosi indica solamente che il soggetto è stato esposto all'agente infettivo responsabile della malattia in passato, ma non può dire né quando né come ciò sia successo, né tanto meno indica che ci sia alcuna malattia attiva in atto nell'individuo positivo al test stesso. E' quanto spiega Giovanni Rezza, responsabile del Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate presso l'Istituto Superiore di Sanità, in riferimento alla notizia degli otto militari che sono risultati positivi al test della Tbc ma non hanno sintomi della malattia.
Positivo il 5% della popolazione
Il 4-5% della popolazione, ricorda Rezza, è positivo al test della tubercolosi. Però, sottolinea l'esperto, solamente una piccola percentuale di soggetti positivi al test potrà poi sviluppare la malattia; in genere il rischio è maggiore nei due anni successivi all'esposizione all'agente infettivo o in età anziana. In ogni caso, afferma Rezza, per capire se c'è la malattia in atto servono accertamenti come ad esempio una radiografia toracica. Il test positivo della tbc in sé, ribadisce l'esperto, non significa che vi è la malattia in atto.
Esperto, test positivo non indica presenza tbc
Rezza, significa che c'è stata esposizione a agente in passato