"Il silenzio osservato negli ultimi tempi dal Parlamento" sui temi di bioetica "non può costituire un atteggiamento soddisfacente rispetto a problemi la cui complessità e acutezza continua a essere largamente avvertita". Lo ha sottolineato Napolitano, ricevendo una delegazione del Comitato Nazionale di Bioetica presieduto da Casavola.
Il Presidente della Repubblica, si legge nella nota diffusa dal Colle, ha ricevuto oggi al Quirinale una delegazione del Comitato Nazionale di Bioetica presieduto dal Professor Francesco Paolo Casavola. Nell'incontro, aperto dal Professor Casavola che ha messo in rilievo le questioni poste alle persone e alla società nel suo complesso dai progressi scientifici e dall'evoluzione della vita umana, il Presidente Napolitano ha sottolineato che il silenzio osservato negli ultimi tempi dal Parlamento su queste materie non può costituire un atteggiamento soddisfacente rispetto a problemi la cui complessità e acutezza continua a essere largamente avvertita.
SACCONI: NAPOLITANO NON SOLLECITI LACERAZIONI - "Mi auguro che le espressioni attribuite a Napolitano nell'incontro con il Comitato di bioetica non significhino sollecitazione al Parlamento affinché deliberi sui temi eticamente sensibili producendo divisioni nella nazione sui principi stessi sui quali è stata fondata, prima ancora della nascita dello Stato unitario, poi recepiti dalla Costituzione". Lo dice il capogruppo di Ncd al Senato Maurizio Sacconi.
BINETTI: ABBIAMO AFFRONTATO TEMI ETICI - "Non si può dire che questa legislatura non abbia affrontato problemi con forte risvolto etico. Ad esempio la violenza sulle donne vittime di femminicidio, la questione delle adozioni, che costituisce l'altra faccia al desiderio di maternità e paternità rispetto alla procreazione medicalmente assistita, e, non ultimo il gioco d'azzardo, che vede scontrarsi la libertà della persona e gli interessi del Monopolio". E' quanto dichiara Paola Binetti (Sc), membro della Commissione Affari Sociali della Camera in merito alle parole del Presidente della Repubblica Napolitano durante l'incontro al Quirinale con il Comitato Nazionale di Bioetica. "Certamente - prosegue Binetti - non abbiamo toccato i temi come la fecondazione in vitro, o il fine vita, ma se la legislatura durerà avremo modo di tornare anche su quelli. L'importante è metterli in programma evitando contrapposizioni che lacerano senza lasciar capire la complessità delle questioni in gioco". Quanto alla proposta di legge d'iniziativa popolare depositata dall'Associazione Luca Coscioni, taglia corto. "Fanno bene a non calendarizzarla perché si parla di eutanasia, tema sul quale siamo e saremo radicalmente contrari. Sulle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, invece, siamo pronti a riaprire il discorso da dove era stato interrotto", conclude riferendosi al ddl Calabrò, la cui terza lettura non riuscì a vedere la luce per via dello scioglimento delle Camere.
MINA WELBY: STATO GARANTISCA LIBERTA' DI TUTTI - "Non c'è una sola etica, ma diverse. E ognuno, su questioni che attengono la propria coscienza, ha diritto a scegliere in base al proprio punto di vista e alle proprie concezioni. Ogni morte è diversa dall'altra, per questo serve una legge che dia linee fondamentali e sia valida per qualsiasi orientamento un cittadino abbia. Lo Stato dovrebbe tutelare la possibilità di ognuno di poter scegliere per la propria vita, senza interferire con la libertà altrui". E' il commento di Mina Welby alle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, tornato ad invitare il Parlamento a decidere su temi di bioetica. "Nessuno deve esser costretto a nulla, né a sottoporsi a terapie invasive, né a non sottoporvisi", aggiunge la moglie di Piergiorgio Welby, affetto da distrofia muscolare progressiva, che ripetutamente chiese che venissero interrotte le cure che lo tenevano in vita, fino a quando l'anestesista Mario Riccio lo aiutò, staccando il respiratore meccanico. "Ricordiamo a senatori e deputati che sono questioni che riguardano tutti i cittadini". Quindi l'appello. "Ci uniamo a Napolitano nel chiedere che il Parlamento se ne faccia carico e che il tema del 'Fine vita' torni all'ordine del giorno. Ma che ci torni in modo civile e pacato, senza l'enfasi che, di volta in volta, ha accompagnato i casi singoli, come quello di Eluana Englaro o di mio marito".
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