"Credo che la gente sia con noi, non con i sindacati". Lo afferma il premier Matteo Renzi parlando del Jobs Act in un'intervista al Washington Post. "L'Italia necessita di un cambiamento radicale, è facile da spiegare ma non da realizzare", aggiunge il premier.
Ecco alcuni stralci dell'intervista:
"In generale penso che il ruolo dei sindacati sia importante ma è importante per me dare il messaggio che, se i sindacati sono contrari alle nostre proposte, ci lascino continuare ed andare avanti. Non siamo legati al destino dei sindacati".
"Tutto deve cambiare in Italia e cambieremo. Dopo anno di stagnazione penso che questo sia il momento in cui l'Italia può realizzare le cose che aspetta da anni. Paradossalmente la crisi è la ragione per cui noi dobbiamo cambiare, senza cambiamento è impossibile credere nel futuro". Lo afferma il premier Matteo Renzi in un'intervista al Washington Post.
"Il sistema italiano futuro richiede una forte riduzione delle leggi. In secondo luogo, è importante permettere a un imprenditore di scegliere un lavoratore e, se decide che è necessario, di licenziarlo". "Ma il governo sosterrà il lavoratore licenziato con la possibilità di seguire un programma di formazione e, una volta finito, di accettare un lavoro offerto da un'agenzia nazionale", aggiunge Renzi.
"Siamo pronti ad assicurare qualsiasi supporto necessario" agli Stati Uniti sulla crisi in Iraq. "Per il momento le richieste sono di ordine umanitario e di supporto logistico". Rispondendo all'eventuale utilizzo della base di Aviano da parte degli Usa, Renzi spiega: per le incursioni aeree serve "un impegno da parte del Parlamento nella partecipazione agli attacchi in interventi militari".
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