Il 'giallo' sulla responsabilità della norma che rischia di cancellare gli effetti della condanna per frode a Silvio Berlusconi mantiene alto lo scontro politico mentre la polemica arriva alla Camera con i Cinque Stelle che attaccano il governo e definiscono il premier un "burattino" nelle mani di un "ventriloquo" come l'ex Cavaliere.
Il Pd difende Matteo Renzi ma lo scontro chiama di nuovo in causa il ministro del Tesoro: Dagospia accusa il dicastero di Via XX Settembre di aver tenuto una riunione a cui avrebbe partecipato anche l'avvocato di Silvio Berlusconi, il professor Franco Coppi.
Ma l'opposizione non perde l'occasione per il suo affondo: dalla Lega al M5s passando anche per la minoranza interna del Pd. "Aiuta Grillo chi commette degli errori madornali come quelli contenuti nel decreto" attacca ad esempio Alfredo D'Attorre. Matteo Salvini ironizza: "Renzi non sapeva niente. Voi gli credete?". E i Cinque Stelle puntano l'indice. Palazzo Chigi, afferma Alessandro Di Battista in Aula, dove viene presentato il Milleproroghe, sembra diventato "un rione in mano alla Camorra". E la 'prova' che la norma fosse concordata tra il premier e il Cav, continua, l'ha data Verdini: "È lui che ha fatto inserire la norma" e a raccontarlo al M5s sono "esponenti di FI e NCD perché noi possiamo denunciarle e loro non possono farlo". Il Pd reagisce. "Non è questo il Governo che fa leggi ad personam" sbotta a Montecitorio Walter Verini. E chi lo fa, conclude, "è veramente malafede".
Bufera su norma salva-Berlusconi. Grillo, Renzi burattino
Scontro tra M5s e Pd. Coppi e Padoan,nessun incontro