L'annuncio solenne dell'Anno Santo, di cui papa Bergoglio ha dato notizia oggi, avverrà con la lettura e pubblicazione presso la Porta Santa della Bolla nella Domenica della Divina Misericordia, festa istituita da San Giovanni Paolo II che viene celebrata la domenica dopo Pasqua.
Dunque la cerimonia si terrà il 12 aprile. Il rito iniziale del giubileo con l'apertura della Porta Santa avverrà, invece, l'8 dicembre prossimo. Si tratta di una porta che viene aperta solo durante l'Anno Santo, mentre negli altri anni rimane murata. Hanno una Porta Santa le quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Le Porte Sante delle altre basiliche verranno aperte successivamente all'apertura della Porta della Basilica di San Pietro. Il rito dell'apertura della porta di San Pietro è stato sempre molto solenne, vedremo se papa Bergoglio vorrà semplificare, secondo il suo stile minimale, anche questa cerimonia. Il significato dell'apertura della Porta Santa è che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un "percorso straordinario" verso la salvezza. La porta verrà richiusa e murata per la fine dell'Anno Santo il 20 novembre 2016. Quello indetto da Papa Francesco è un Giubileo straordinario come lo furono, nel secolo scorso, quelli del 1933, indetto da Pio XI per il XIX centenario della Redenzione, e quello del 1983, indetto da Giovanni Paolo II per i 1950 anni della Redenzione.
Il significato che la Chiesa cattolica ha dato al giubileo, che riprende il nome da quello ebraico Jobel, è più spirituale.
Consiste in un perdono generale, un'indulgenza aperta a tutti, e nella possibilità di rinnovare il rapporto con Dio e il prossimo. Così, secondo la Chiesa, l'Anno Santo costituisce un'opportunità per approfondire la fede e vivere con rinnovato impegno la testimonianza cristiana.
Presso gli Ebrei, anticamente il giubileo era un anno dichiarato santo che cadeva ogni 50 anni, nel quale si doveva restituire l'uguaglianza a tutti i figli d'Israele, offrendo nuove possibilità alle famiglie che avevano perso le loro proprietà e perfino la libertà personale. Ai ricchi, invece, l'anno giubilare ricordava che sarebbe venuto il tempo in cui gli schiavi israeliti, divenuti nuovamente uguali a loro, avrebbero potuto rivendicare i loro diritti.
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