Mare nostrum "non era la bacchetta magica" e "non ci sono elementi per dire che non ci sarebbe stato il disastro" se il dispositivo fosse ancora attivo, ma certamente consentiva "interventi più rapidi ed efficaci per soccorsi e indagini". 'Boccia' Triton il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, titolare dell'inchiesta sul naufragio avvenuto al largo della Libia in cui sono morte tra le 700 e le 900 persone, con 27 sopravvissuti partiti da Malta per il capoluogo etneo, dove, ricoverato in ospedale, si trova già il 28mo migrante che si è salvato.
E mentre l'Organizzazione internazionale per le migrazioni segnala di avere ricevuto tre chiamate di richiesta di aiuto al largo della Libia, da Rodi i media locali lanciano la notizia del naufragio di un barcone con 200 persone a bordo, con una sessantina di superstiti. Tornando al naufragio dell'altra notte, la Procura di Catania ha inviato su nave 'Gregoretti' della Guardia costiera poliziotti del Servizio centrale operativo di Roma e della squadra mobile di Catania per avviare gli interrogatori dei superstiti. Se sarà necessario e utile alle indagini si tenterà anche di recuperare il relitto, che giace nel fondale a 73 miglia al largo della Libia. E anche l'esame autoptico sui 24 corpi recuperati in mare lasciati a Malta. All'Isola dei Cavalieri, spiega il procuratore Salvi, le salme sono arrivate perché "mi era stato detto da investigatori che era opportuno e non c'erano necessità legate alle indagini". "Così - sottolinea il magistrato, rispondendo a precise domande dei cronisti - ho firmato il nulla osta, e l'ho fatto prima della conferenza stampa del premier Matteo Renzi: non ci sono problemi. Potete stare tranquilli - assicura - che da questa Procura non ci saranno zone d'ombra sulle indagini". Indagini che continuano. Con i primi esiti: nessun collegamento con l'inchiesta di Palermo che ha portato a diversi fermi, anche perché le organizzazioni di trafficanti non sono in 'rete' tra di loro, non ci sono infiltrazioni mafiose e neppure terroristiche. Certo, osserva il procuratore Salvi, tutto dipende da quello che accadrà in Libia: "l'attuale situazione ha fatto cambiare rotte e dinamiche anche nei salvataggi". E il futuro non è roseo neppure sui possibili scenari terroristici: "al momento non è emersa la loro presenza sui barconi", ma "se organizzazioni con quelle finalità dovessero arrivare a controllare parte della Libia, ciò potrebbe rendere pericolosa la situazione per l'Italia e l'Europa". Intanto continuano senza sosta le operazioni di ricerca, navali e aeree, nel tratto di mare dove è avvenuta la tragedia. Ad accogliere nave Gregoretti a Catania, in rappresentanza del governo, il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio.
Naufragio: 'Un milione in arrivo','Triton è inefficace'
Indagini pure su salvataggio e comandante. Altri barconi soccorsi