"L'economia italiana e' uscita dalla recessione". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, aprendo in Senato il suo intervento sul Def davanti alle commissioni Bilancio congiunte.
"Sono fiducioso della positiva accoglienza per la clausola di flessibilità da parte della Commissione Ue e del Consiglio" ha aggiunto il ministro riferendosi al parziale scostamento italiano dal raggiungimento dell'Mto (l'obiettivo di medio termine) con un pareggio al 2017.
Il contesto più favorevole consente una ripresa più rapida e una crescita maggiore di quanto previsto" ha continuato il ministro. Quelle del Def sono "previsioni prudenziali" e l'azione del governo "è rafforzata non certo indebolita dalla finestra di opportunità che va capitalizzata nel lungo periodo".
"Le operazioni previste sono confermate: gli introiti per dismissioni (immobiliari e azionarie) sono valutati in 1,7 punti di Pil nel quadriennio con un contributo importante per collocare il debito su un sentiero discendente" ha continuato Padoan
La "differenza di un decimo di punto di Pil" tra deficit tendenziale e programmatico, il cosiddetto 'tesoretto' da 1,6 miliardi, sarà utilizzato per "misure con effetti temporanei sul bilancio, per il 2015, ma coerenti con il processo di riforme intrapreso" ha sottolineato il ministro
Il Def "conferma un netto cambiamento di marcia nella situazione economica e finanziaria del Paese" ha concluso Padoan. "Il Governo - aggiunge - agirà per sostenere la ripresa evitando un aumento fiscale e rilanciando gli investimenti".
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