Politica

Italicum, ecco di che cosa si discute. I nodi della riforma elettorale

Minoranza Dem sulle barricate per i parlamentari 'nominati'. Fi chiede premio alla coalizione

Redazione Ansa

Attribuzione del premio di maggioranza al partito più votato anzichè alla coalizione senza possibilità di apparentamento al ballottaggio; capilista bloccati. Sono questi i due principali punti dell'Italicum su cui si è registrata una spaccatura nel Pd e anche tra il Pd e gli alleati e con Forza Italia.

PREMIO DI MAGGIORANZA: l'Italicum lo attribuisce alla lista che supera il 40% al primo turno o che vince al ballottaggio. Nella prima versione approvato a marzo 2014 alla Camera il premio era attribuito alle coalizioni vincenti. La minoranza del Pd, Forza Italia e anche alcuni alleati come Sc e Pi chiedono di tornare al premio attribuito alla coalizione.

APPARENTAMENTO: è una subordinata al punto precedente, proposta dalla minoranza Pd, da Fi e da Pi e Sc. Consiste nel prevedere la possibilità di un accorpamento tra liste al momento del ballottaggio. Le coalizioni, cioè, si riformerebbero dopo il primo turno.

CAPILISTA: l'Italicum prevede 100 collegi plurinominali, in cui ciascun partito presenterà dei listini di 4-5 nominativi. Il capolista è bloccato, e sono previste le preferenze per gli altri candidati. La minoranza del Pd e M5s propongono le preferenze anche per il capolista.

QUORUM PER IL BALLOTTAGGIO: M5s propone che al ballottaggio debba partecipare un quorum di elettori per renderlo valido. In caso contrario varrebbe il proporzionale puro del primo turno.

La principale critica della minoranza Dem all'Italicum è quella di non sanare il vulnus numero uno del Porcellum, ovvero i parlamentari scelti direttamente dai leader dei partiti. Con i capilista bloccati (ovvero comunque eletti automaticamente se scatta il seggio) e i collegi piccoli che eleggono al massimo 6 o 7 deputati, buona parte del Parlamento dovrebbe risultare ancora una volta 'nominata'. La minoranza Dem chiede di risolvere la questione con le preferenze. Altro nodo sul quale arrivano critiche, in particolare da Forza Italia, è quello del premio di maggioranza che va alla lista che ottiene più voti. Gli azzurri preferirebbero, in chiave di ricostituzione del centrodestra e di alleanze con Lega o Ncd che il premio andasse, come inizialmente ipotizzato, invece, alla coalizione di liste. Le opposizioni criticano, poi, il metodo tenuto dal premier Matteo Renzi sul provvedimento e in particolare la scelta di sostituire dieci parlamentari dell'opposizione Dem in commissione alla Camera.

Il pregio della nuova legge secondo il governo è quello di dare un vincitore certo alle elezioni che ottiene anche una quantità di seggi di premio di maggioranza che consentono la governabilità. Si supera così il nodo del Porcellum che, prevedendo al Senato 20 premi di maggioranza regionali, ha portato in alcune delle ultime tornate elettorali a una forte incertezza dei numeri della maggioranza.

L'ITALICUM, NORME E PERCORSO - Il provvedimento è alla Camera in terza lettura dopo che è stato licenziato da Montecitorio il 14 marzo 2014 e poi di fatto congelato al Senato per mesi. Il 12 novembre è ripartito l'iter e il testo, ampiamente rimaneggiato è stato approvato da Palazzo Madama il 27 gennaio scorso. Dopo il via libera della commissione Affari Costituzionali lunedì 27 aprile torna in Aula a Montecitorio per quello che il governo vuole sia il via libera definitivo. Sulla materia elettorale il regolamento della Camera prevede la possibilità di richiesta di voto segreto ma il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ha fatto un appello perchè non venga utilizzato. La riforma prevede l'elezione dei deputati in 100 collegi che eleggono in media 6 o 7 parlamentari. C'è un premio di maggioranza alla lista che supera il 40% dei voti, o il ballottaggio tra i due partiti più votati se nessuno supera quella soglia. Lo sbarramento è al 3% e i capilista sono bloccati. L'entrata in vigore della rifirma è post datata al luglio 2016 in attesa della riforma del Senato che dovrebbe prevedere la Camera Alta non più elettiva. Un punto che, però, la minoranza Dem chiede di cambiare e sul quale Renzi ha recentemente fatto delle aperture.

IL CONSULTELLUM - Qualora si dovesse andare a votare prima del luglio dell'anno prossimo la legge che verrebbe utilizzata è il cosiddetto Consultellum. Si tratta del sistema che risulta dalle modifiche chieste dalla Consulta al Porcellum nella sentenza del 4 dicembre 2013. Un sistema che è sostanzialmente un proporzionale puro con preferenze su liste lunghe e circoscrizioni grandi. Con il Consultellum è molto probabile che le maggioranze si debbano formare in Parlamento dopo le elezioni un po' come avveniva nella Prima Repubblica. La mancanza di un vincitore certo è una delle critiche del governo a questo sistema.

IL PORCELLUM - Approvata il 21 dicembre 2005 la legge elettorale che ha sostituito il Mattarellum è stata definita 'Porcellum' dal suo stesso autore, l'ex ministro leghista Roberto Calderoli. Il sistema prevede l'elezione dei parlamentari sulla base di liste bloccate. Il premio di maggioranza che porta chi vince alla Camera a ottenere 340 seggi viene assegnato senza che ci sia una soglia minima per ottenerlo (un punto criticato dalla Consulta). Al Senato vengono assegnati 20 premi di maggioranza regionali che portano ciascun vincitore al 55% dei seggi in quella regione. Un meccanismo che ha complicato molto la vita di alcuni degli ultimi governi viste le maggioranze risicate createsi a Palazzo Madama.

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