Dal giuramento al palazzo presidenziale di Atene con la camicia fuori dai pantaloni alle passeggiate in riva al lago di Como abbracciato alla moglie artista. Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, 54 anni, ha fatto parlare di se' sin dal giorno della sua nomina. E non solo per le sue idee 'diversamente marxiste' e anti-austerity. Faccia da attore hollywoodiano e sguardo fiero, è stato definito dal Guardian "l'uomo del momento" ed in pochi mesi è riuscito anche a diventare un fenomeno sui social media, come pochi personaggi politici prima di lui: su Twitter ha quasi 400.000 follower e il suo blog, yanisvaroufakis.eu, viene aggiornato quotidianamente.
Un mese fa il settimanale francese Paris Match gli ha dedicato la copertina e un lungo servizio fotografico che lo ritrae insieme con la moglie Danae Stratou nel loro "nido d'amore ai piedi dell'Acropoli". Un servizio che ha suscitato diverse polemiche perché negli scatti patinati Varoufakis posa sorridente in uno splendido attico con vista sul Partenone, di proprietà della famiglia di lei.
Ma il 'Bruce Willis' delle finanze greche è prima di tutto un brillante e stimato economista che ha passato gran parte della sua vita all'estero. I genitori lo mandarono a studiare in Gran Bretagna dopo il liceo, motivo per cui parla e scrive benissimo in inglese anche se ha mantenuto l'accento greco. Ha il doppio passaporto greco-australiano e dopo essere stato ricercatore a Cambridge ha insegnato per molti anni all'universita' di Austin, in Texas. Ha scritto diversi libri di economia sulla crisi globale ed europea fra cui 'The Globalising Wall' e 'The Global Minotaur', nel quale paragona il ruolo dell'economia americana a partire dagli anni '70 nei confronti del resto del mondo alla figura del mitico Minotauro che sbranava coloro che finivano nel labirinto. E la mitologia dei suoi avi è, evidentemente, una passione di Varoufakis. Tre anni fa giro' un documentario per Channel 4 britannico in cui raccontava e spiegava la crisi e le sue soluzioni utilizzando la favola della cicala e della formica di Esopo. Il documentario, dove i contribuenti tedeschi naturalmente venivano paragonati alla cauta formica e quelli greci alla cicala si concludeva con il ministro che indicava il suo piano in tre punti per salvare l'euro, "abbandonando gli stereotipi".
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